Non è giusto

ITALIA 2001
Sofia e Valerio, entrambi con famiglie divise, durante un'afosa estate napoletana imparano a conoscersi. Sono due ragazzini ancora sottoposti agli sbalzi d'umore e alla loro confusione generazionale dei loro genitori. Nell'attesa delle vacanze e dell'entrata in un'età più adulta impareranno a guardare i grandi con distacco.
SCHEDA FILM

Regia: Antonietta De Lillo

Attori: Valerio Binasco - Matteo, Nadia Carlomagno - Stella, Antonio Manzini - Giacomo, Monica Nappo - Graziella, Lucia Ragni - Nonna, Maddalena Polistina - Sofia, Daniel Prodomo - Valerio, Rosa Di Brigida - Cinzia, Antonella Stefanucci - Paola, Emanuele Valenti

Soggetto: Antonietta De Lillo

Sceneggiatura: Mattia Betti, Antonietta De Lillo

Fotografia: Cesare Accetta

Musiche: Antonio Fresa

Montaggio: Giogiò Franchini

Scenografia: Giancarlo Muselli

Costumi: Costanza Licenziati

Suono: Max Gobiet

Altri titoli:

C'est pas juste

It s not Fair

Durata: 102

Colore: C

Genere: SENTIMENTALE COMMEDIA

Specifiche tecniche: VIDIGRAFATO 35 MM

Produzione: MEGARIS, MIKADO FILM, BIANCA FILM

Distribuzione: MIKADO (2002)

Data uscita: 2002-04-05

NOTE
- PRESENTATO AL 54° FESTIVAL DI LOCARNO (2001).

- IN CONCORSO AL VIAREGGIO FILM FESTIVAL (2001) NELLA SEZIONE "LUNGOMETRAGGI ITALIANI".

- CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2002 PER IL MIGLIOR SOGGETTO.
CRITICA
"Una galleria di ritrattini felici. Intanto i due piccoli protagonisti (...) Attorno i ritratti degli adulti, la complicazione quotidiana delle loro relazioni sentimentali, l'incapacità in ognuno di assumere responsabilità o decisioni. Sempre, però, con tocchi leggeri perché la regia di Antonietta De Lillo, rappresentando quasi dal vero questo intrecciarsi di vicende piccole e grandi, proprio perché dal principio alla fine non vuole anzi mai abbandonare le prospettive dei bambini, privilegia, anche nelle dispute in casa e negli inciampi delle singole storie, delle cifre con cui la tenerezza e persino la grazia sono tenute sempre in primo piano". (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 11 agosto 2001)

"I bambini ci ascoltano. Sarebbe un buon sottotitolo per 'Non è giusto' di Antonietta De Lillo, cronaca di un'estate caotica (...) Girato in digitale con tinte desaturate che esaltano il lato fantastico, fra cronaca e fiaba, 'Non è giusto' evita le secche del film-da-dibattito (peggio i padri fanciulloni o le madri furiose e intrusive?) ma trova, affettuosamente, la giusta distanza dai personaggi. In nome dello scatto di fantasia, dell'invenzione che trasfigura e salva. Non solo al cinema". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 5 aprile 2002)

"Senza ostentazioni né pathos né retorica, è uno dei pochi film che analizzino e raccontino i bambini come autentiche persone, e non come stereotipi tragici o comici e che dedichi ai suoi personaggi tutto il rispetto e l'attenzione che meritano. La vicenda di crescita, amicizia e coraggio è narrata con leggerezza, e con una sobria tenerezza abbastanza rara, dopo aver rivisto varie volte senza trarne ispirazione uno dei film chiave del genere, 'I bambini ci guardano', diretto da Vittorio De Sica nel 1943". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 5 aprile 2002)

"Azzeccato fino dal titolo, 'Non è giusto' di Antonietta De Lillo appartiene al filone dei film che, a cominciare da 'L'ultimo bacio', ci stanno raccontando l'instabilità sentimentale degli adulti di oggi, soggetti - vittime di modelli sociali in piena mutazione. (...) Senza ferocia, ma con risolutezza, 'Non è giusto' si mostra coerente col titolo nell'additare le debolezze dei padri le cui colpe ricadono sui figli; si fa più duro quando tratteggia le figure femminili, isteriche o risentite, mai trattate con simpatia". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 13 aprile 2002)