Non desiderare la donna d'altri

Brodre

Un lucido atto d'accusa contro gli orrori della guerra. Firmato dalla danese Susanne Bier

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DANIMARCA 2004
Michael è un ufficiale inviato in Afghanistan per una missione di pace. Un giorno viene catturato dai Talebani e di lui non si hanno più notizie per cui viene dato per disperso. Suo fratello Jannick, considerato la pecora nera della famiglia, decide di prendersi cura della moglie e delle figlie di Michael. Quando l'ufficiale viene liberato e torna a casa, però, le cose non stanno più come prima e tutti i membri della famiglia sono costretti a dover fare i conti con le conseguenze che il trauma della prigionia ha lasciato in Michael...
SCHEDA FILM

Regia: Susanne Bier

Attori: Connie Nielsen - Sarah, Ulrich Thomsen - Michael, Nikolaj Lie Kaas - Jannik, Bent Mejding - Henning, Solbjørg Højfeldt - Else, Sarah Juel Werner - Natalia, Rebecca Logstrup - Camilla, Tom Mannion - Miles, Thomas Magnussen - Radarista, Henrik Koefoed - Barman, Bjarne Antonisen - Faborg, Michael Asmussen, André Babikian, Niels Lund Boesen, Laura Bro - Ditte, Alex Caan - Farid, Afghanistan, Tobias Theodor Caspersen, Lene Maria Christensen - Jeanette, William El Gardi - Samial-Tariq, Afghanistan, Claus Flygare - Ufficiale, Morten Hebsgaard, Paw Henriksen - Soldato, Lars Hjortshoj, Hossein Karimbeik - Hossein, Afghanistan, Morten Kirkskov - Ufficiale, Maj-Britt Mathiesen, Niels Olsen, Lars Ranthe, Alexis Rodney - Soldato Americano, Hassani Shapi - Hassan Afghanistan, Karzan Sherabayani - Makmuhd, Sam Vincenti - Wisam, Afghanistan, Scott Farrell - Militare inglese, Philip Bulcock - Soldato americano

Soggetto: Susanne Bier

Sceneggiatura: Anders Thomas Jensen

Fotografia: Morten Søborg

Musiche: Johan Söderqvist

Montaggio: Pernille Bech Christensen, Adam Nielsen

Scenografia: Viggo Bentzon

Costumi: Signe Sejlund, Anne-Dorthe Eskildsen, Maj-Britt Velling

Effetti: Peter Hjorth

Altri titoli:

Brothers

Durata: 112

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: TWO BROTHERS LTD., ZENTROPA ENTERTAINMENTS

Distribuzione: TEODORA FILM (2005)

Data uscita: 2005-03-25

CRITICA
"Dalla nouvelle vague danese, esperta nei grovigli di vipere annidati in famiglia, il film di Susanne Bier fa da semaforo tra comico e tragico, muovendo maree ed ondine del destino. (...) Si passa per violente emozioni: l' importante è affermare la priorità degli affetti e l'armistizio dei sentimenti. Anche se lo stile brutale e tenero del film resta non sintonizzato e alcuni personaggi sgusciano via senza salutare, il drammone a porte chiuse si segue con curiosità grazie a una compagnia di attori psicosomaticamente accesi, fra cui la star nordica Ulrich Thomsen. Stile mezzo dogmatico, voglia di melò frenata, ammirazione per i sentimenti fuori riga, nevrosi multi familiare." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 26 marzo 2005)

"Duro, diretto, sgradevole fino alla crudeltà. Dogma o non Dogma, da quando è tornato a mietere premi nei festival, questa sembra la prima qualità del cinema danese. Da 'Festen' a 'L'eredità', nessuno oggi spinge la lama più a fondo di Lars Von Trier e dei suoi connazionali. Ma senza pathos, senza slanci mélo, senza chiedere o elargire clemenza se perfino una donna, Suzanna Bier, può affondare il bisturi nei nodi di una famiglia come tante. (...) Qualche passaggio è brusco, qualche psicologia appare eccessivamente (strumentalmente?) rigida. Ma l'insieme emana fermezza, sgomento, pietas e dolore autentico." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 25 marzo 2005)

"Il film della regista danese Susanne Blier è commovente, semplice, con attori magnifici (Connie Nielsen e Ulrich Thompson, il biondo di 'Festen'), come buona parte del cinema scandinavo sa esaltare laicamente i valori familiari ed etici, il peso dei sensi di colpa e la capacità di comprensione e perdono." (Natalia Aspesi, 'la Repubblica', 25 marzo 2005)

"Davvero notevole per robustezza e intensità, 'Non desiderare la donna d'altri' è da consigliare senza riserve come antidoto contro i vezzi del cinema d'autore. Prodotto dalla Zentropa di Lars Von Trier, questo film danese che ritorna ai temi dei roventi traumi familiari riesce a raccontare senza scarti inutili, a motivare gli ottimi attori che recitano in presa diretta, a concentrarsi su ambienti e situazioni credibili, a tenere una buona suspense stilistica, a farci percepire, insomma, tutta la brutalità e la tenerezza che possono sprigionarsi dalla fatica di vivere. (...) Susanne Bier si dimostra regista di nerbo superiore, sia per come indaga sui dettagli minimalisti degli incontri e degli scontri sia per come elabora le corrispondenze (anche segrete) fra i sentimenti." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 2 aprile 2005)