Durante la lotta di liberazione Piacenza ha avuto 860 caduti, ha conosciuto efferate stragi e, attraverso la Resistenza, ha ottenuto la Liberazione. Per questo motivo nel 1996 la città è stata decorata Medaglia d'Oro al Valor Militare dall'allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Il documentario nasce dalla volontà di rendere omaggio a chi è stato testimone e artefice della Liberazione.
SCHEDA FILM
Regia: Francesco Barbieri, Andrea Canepari
Soggetto: Ennio Concarotti - racconto
Sceneggiatura: Francesco Barbieri, Federica Bianchi, Andrea Canepari
Fotografia: Marco Sgorbatini
Montaggio: Cesare Ciciriello
Durata: 60
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: HD CINEALTA
Tratto da: racconto di Ennio Concarotti
Produzione: I.S.R.E.C. PIACENZA E ASSOCIAZIONE CULTURALE LA TERZA GENERAZIONE, COL SOSTEGNO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA E ASSESSORATO ALLA CULTURA DELLA PROVINCIA DI PIACENZA
CRITICA
Dalle note di regia: "E' difficile parlare di un film perché gli autori tendono a credere che siano le immagini a esaurire ogni commento. E soprattutto perché - per loro natura - sono poco inclini a spiegarsi a parole. Chi ha visto la proiezione, si è stupito di come sia stato possibile coniugare due giovani registi con una storia che ha appena compiuto sessant'anni. Difficoltà? Sì, e anche molte. Ma certo non quella della distanza temporale, perché l'anagrafe è stata colmata dalla sintonia con chi quella storia l'ha costruita, l'ha vissuta fino in fondo. Il titolo del film Noi siam nati chissà quando, chissà dove è stato a lungo in ballottaggio con "Avevamo vent'anni", una canzone di Italo Calvino. Credo questo sia il punto fondamentale da cui iniziare a parlare di Resistenza. Federico Fellini diede una definizione memorabile di fascismo, anzi della maniera di essere fascisti: un blocco, un arresto alla fase dell'adolescenza. Un restare eternamente bambini, scaricare le responsabilità sugli altri, vivere con la confortante sensazione che c'è qualcuno che pensa per te: una volta è la mamma, una il papà, un'altra volta è il sindaco, l'altra è il duce. Chi sessant'anni fa ha compiuto la scelta di entrare nelle file partigiane l'ha fatto con questi presupposti, esercitando con forza due grandi virtù: il dubbio e la coerenza." (Andrea Canepari)