Filippine, 1945. Le truppe imperiali giapponesi, bloccate su un'isola e tagliate fuori dagli aiuti e dai rifornimenti dagli alleati, sono in grande difficoltà. Circondati dai guerriglieri e dagli americani, i soldati sono costretti a uccidere i propri compagni e iniziare pratiche di cannibalismo.
SCHEDA FILM
Regia: Shinya Tsukamoto
Attori: Shinya Tsukamoto - Tamura, Lily Franky - Yasuda, Tatsuya Nakamura - Caporale, Yusaku Mori - Nagamatsu, Yûko Nakamura - Moglie di Tamura
Soggetto: Shôhei Ôoka - romanzo
Sceneggiatura: Shinya Tsukamoto
Fotografia: Shinya Tsukamoto, Satoshi Hayashi
Musiche: Chu Ishikawa
Montaggio: Shinya Tsukamoto
Costumi: Hitomi Okabe
Effetti: Masako (II) , Chiharu Rikuta - sculture, Natsuko Kado - sculture, Satoru Narumi, Taku Nakano
Aiuto regia: Satoshi Hayashi
Altri titoli:
Fires on the Plain
Durata: 87
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: romanzo "La strana guerra del soldato Tamura" di Shôhei Ôoka (Einaudi, 1957)
Produzione: SHINYA TSUKAMOTO PER KAIJYU THEATER
NOTE
- MODELLI ARMI: TATSUYA MINE, YOSHIYUKI SIROIWA, AYA YUMIBA.
- IN CONCORSO ALLA 71. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2014).
CRITICA
"Il giapponese Shinya Tsukamoto (...) torna al romanzo di Shôhei Ôoka 'Nobi' (da noi tradotto come 'La strana guerra del soldato' Tamura) per rifare il capolavoro di Kon Ichikawa 'Fuochi nella pianura' (traduzione letterale del titolo del libro). Un gruppo di soldati giapponesi braccati dagli americani nelle Filippine del 1945 cerca di sopravvivere alla fame e alla guerra in qualunque modo, anche quelli più atroci e inumani Maestro riconosciuto del cyberpunk più estremo, Tsukamoto non si nega niente: carni squartate, fiumi di sangue, braccia e gambe tagliate, corpi decomposti, convinto così di rappresentare adeguatamente l'orrore della guerra (mentre è solo l'ennesimo superamento dei limiti dello splatter). Ma soprattutto costruisce il film con una noiosissima alternanza di scene immobili e scene concitatissime, primi piani fissi e riprese ultra-agitate che tolgono ogni tensione e annullano ogni possibile riflessione sulla violenza e la disumanità umana." (Paolo Mereghetti, 'Il Corriere della Sera', 3 settembre 2014)
"Mai visti tanti visceri esposti e tanti cervelli che schizzano fuori dalla scatola cranica. Ma non è violenza gratuita, sostengono i fan del giapponese. Qui si denuncia la follia di tutte le guerre (se siete di quelli che non fanno differenza tra i nostri e i loro)." ('Il Foglio', 3 settembre 2014)