Niente è come sembra

ITALIA 2007
Giulio, docente all'Accademia di Brera, è un uomo che non crede in niente e si proclama ateo. Una sera come tutte le altre, mentre vaga annoiato per la città, inciampa, cade e finisce con l'intervistare un lama tibetano. Si ritroverà poi in una casa, insieme ad altre persone, a confrontarsi su interrogativi cui nessuno sfugge anche se nessuno può dare una risposta definitiva.
SCHEDA FILM

Regia: Franco Battiato

Attori: Giulio Brogi - Giulio, Pamela Villoresi - Pamela, Chiara Conti - Chiara, Anna Maria Gherardi - Anna, Sonia Bergamasco - partecipazione speciale, Alejandro Jodorowsky - partecipazione speciale

Soggetto: Manlio Sgalambro

Sceneggiatura: Manlio Sgalambro, Franco Battiato

Fotografia: Daniele Baldacci

Montaggio: Riccardo Sgalambro

Scenografia: Luca Volpatti

Altri titoli:

Nothing Is As It Seems

Durata: 75

Colore: C

Genere: METAFORA

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: FRANCESCO CATTINI PER L'OTTAVA

NOTE
- DOPO LA PRESENTAZIONE IN ANTEPRIMA ALLA II^ EDIZIONE DI 'CINEMA. FESTA INTERNAZIONALE DI ROMA' (2007) NELLA SEZIONE 'EXTRA', IL FILM USCIRA' DIRETTAMENTE IN DVD IL 31 OTTOBRE 2007.
CRITICA
"'Niente è come sembra' non è l'approdo di un viaggio nella spiritualità ma l'essenza di una ricerca
mistica attraverso tutte le religioni e frutto di trentacinque anni di meditazione. L'eclettico artista catanese firma regia, soggetto e, insieme al filosofo Manlio Sgalambro, anche la sceneggiatura del film che uscirà in un cofanetto perché, spiega, 'è un tipo di cinema più adatto a essere visto in dvd per i suoi contenuti complessi e carichi di citazioni'" (Carlo Antini, 'Il Tempo', 23 ottobre 2007)

"Un film 'spaventoso e leggero' secondo Ghezzi, un cinema 'impersonale' secondo de Vincenti, il tentativo di 'far parlare il pensiero' per Sesti. La platea vacilla, ma risponde e dialoga. I convenuti, sedotti dall'inesplicabile che è nella musica di Battiato, si sono trovati innanzi a un'opera che tenta di spiegare e mostrare, attraverso i modi di un cinema 'più che personale', quel che è invisibile: il pensiero. Per questo, e forse solo per questo, Battiato ricorda un po' Derek Jarman. Solo che il regista inglese, formatosi nell'alveo delle immagini, ad esse credeva, riuscendo ad erigerle in mondi soprasensibili emozionanti e di grande bellezza. Battiato, formatosi nell'alveo musicale, non sembra (almeno nei due ultimi film) credere al cinema come vettore di bellezza ed emozione, ma lo relega a momento di definizione e spiegazione. Mentre vedevamo il film c'è venuto in mente l'incipit di 'Nostra Signora dei Turchi' di Carmelo Bene, quando recita:
'Amami! E' tanto, sai, è tanto se abbiamo salvato gli occhi'." (Dario Zonta, 'L'Unità', 24 ottobre 2007)

"Il bosco a tratti ricorda 'Blair Witch project', televisioni sempre accese introducono nuovi personaggi, il Dalai Lama, una voce senza volto alle orecchie del protagonista che esalta la bellezza della tv. E poi il gioco che è già negli altri suoi film di raccogliere amici insieme a un cast che vede tra gli altri Giulio Brogi, l'antropologo, Pamela Villoresi, la sua principale antagonista nella discussione, Chiara Conti. Lo spirituale, o meglio la spiritualità, comincia dalle immagini, dal cinema che Battiato mette alla prova, eccentrico, spiazzante, per quanto irritante, certo con immaginario estremista fuoriclasse." (Cristina Sabatini, 'Il Manifesto', 24 ottobre 2007)

"L'uomo comune sostiene Battiato seguendo il suo 'cercatore' Brogi, non può essere, come pur qualcuno sostiene, totalmente ateo. E' possibile che strutture complesse come il corpo e la mente siano creazione del nulla? Battiato, però, alla domanda, lasciando che ognuno trovi la sua risposta: 'Chi nelle religioni rivelate, chi in una terapia di gruppo, chi negli ermetici discorsi di un guru'. Alcuni, secondo la pellicola, perfino nel gioco dei tarocchi di Jodorowsky maneggia sullo schermo con disinvoltura. Come se (quasi) tutto fosse uguale. Per fortuna una buona dose finale di ironia e concretezza salva almeno in parte il film." (Francesco Bolzoni,
'Avvenire', 24 ottobre 2007)

"Finale ironico: nessun mistero vale il sapore di una ciliegia. La mistica è la mistica, il mondo terreno è il mondo terreno. Ma a chi ha amato molto il primo film di Battiato, 'Del perduto amor', resta il dubbio che anche questo avrebbe potuto essere un bel film. Mentre così è una lettera spedita agli amici." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 24 ottobre 2007)