Dopo la morte di suo marito Fausto, Stella decide di fare ritorno alla casa in riva al lago dove è nata e dove venti anni prima lo aveva conosciuto rimanendo conquistata dalla sua malinconia. Sfogliando un album di foto di famiglia rivive i primi quindici anni del suo matrimonio, la nascita dei figli, Laura e Michele, il dilagare dell'insana gelosia di Fausto nei confronti del figlio, che non riesce a considerare tale. Tra i monti incontra Jacques, un pittore, l'uomo che ha cambiato la vita di Michele anni prima e che è l'unico a conoscere il ragazzo e a poterlo raccontare alla donna ormai sola. Tra i due sembra nascere un'insolita amicizia, ma Stella, fragile e smarrita, ha perso ogni speranza. Suo figlio è morto sei anni prima investito per errore dal padre dopo una lite furibonda. Da quel momento il suo cuore è gonfio di dolore e di odio, verso suo marito e verso se stessa che non è stata in grado di salvare suo figlio, di fermare Laura che è fuggita via con le valigie piene delle sue cose cinque anni prima. Cinque anni di silenzio, trascorsi a meditare una vendetta verso un uomo diventato fragile e silenzioso che invece se ne va una mattina stroncato da un infarto. Adesso è sola ed è arrivato il momento di fare i conti con il passato e recuperare sua figlia...
SCHEDA FILM
Regia: Susanna Tamaro
Attori: Licia Maglietta - Stella, Urbano Barberini - Fausto, Vincent Riotta - Jacques, Damiano Russo - Michele, Alessia Fugardi - Laura, Sergio Fiorentini - Giovanni, Sara Franchetti - Nives, Arturo Paglia - Don Massimo, Chiara Lucisano - Chiara, Michele Mazzoni - Giulio, Marco Bellini - Michele Bambino, Angela Curri - Laura Bambina, Marino Masé - Prete Anziano, Rocco Brunelli - Luigi, Sonia Pastrovicchio - Giacinta
Soggetto: Susanna Tamaro
Sceneggiatura: Roberta Mazzoni, Susanna Tamaro
Fotografia: Giuseppe Lanci
Musiche: Giovanni Paolo Fontana
Montaggio: Alessio Doglione
Scenografia: Massimo Vichi
Costumi: Monica Simeone
Durata: 95
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: LIBERAMENTE ISPIRATO AL RACCONTO "L'INFERNO NON ESISTE" CONTENUTO NEL LIBRO "RISPONDIMI" DI SUSANNA TAMARO
Produzione: FULVIO LUCISANO PER I.I.F.
Distribuzione: I.I.F. (2004)
CRITICA
"Scritto e diretto da Susanna Tamaro, 'Nel mio amore' è stato respinto dalla Mostra di Venezia, d'ove c'erano film peggiori, forse perché la Tamaro è radical ma non chic. Ispirato da 'L'inferno non esiste' il film è coerente con 'Va dove ti porta il cuore', diretto però da Cristina Comencini. La Tamaro ha un messaggio, sempre lo stesso, che non affida a un telegramma, ma a una narrativa enfatica e a un cinema tecnicamente corretto, apparentemente sommesso, sostanzialmente rabbioso. (...) Girato fra Villa de Banfield, i moli di Trieste e un laghetto di quella che ora è la Slovenia, 'Nel mio amore' s'intitolerebbe meglio 'Nel mio rancore': quello di una vita che alla Tamaro forse non ha dato solo successo." (Maurizio Cabona, "Il Giornale", 23 settembre 2004)
"Una storia costellata di disgrazie, ma con un messaggio positivo in coda: che la scrittrice convertita al cinema ha il pieno diritto - come chiunque altro - di esprimere. Salvo che, malgrado la passione da lei dichiarata, il film è svogliato, mal raccontato e spende male il talento di Licia Maglietta. Trieste è una pura scenografia, subito lasciata cadere. Quanto a Michele, figlio del profondo Nord, nelle scene da piccolo parla con l'accento romano." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 24 settembre 2004)
"'Nel tuo amore', esordio registico di Susanna Tamaro, riserva alcune sorprese. La prima delle quali è di scoprire nella confezione una sorprendente professionalità; ma lo spiega il fatto che prima di diventare scrittrice di successo Susanna si era diplomata regista al Centro sperimentale. Altra sorpresa: più che italiano, questo sembra un prodotto mitteleuropeo; e qui va ricordato che l'autrice, pronipote di Svevo, nasce a Trieste. Infatti la pellicola trasuda un sentimento nordico del paesaggio, che fa da sfondo a un conflitto d'anime alla Strindberg. Come per ribadire che il mondo di fuori è bello, mentre brutto è ciò che accade di continuo fra quattro mura. (…) Procedendo sul confine tra la cognizione del dolore e il gusto del romanzesco, il film scandisce un recupero della serenità attraverso l'introduzione di un deus ex machina che svela (ed è la sorpresa finale) una diversa identità. Prevedo che qualcuno, condizionato dal pervicace anticattolicesimo della nostra cultura diagnosticato giorni fa nella sua rubrica da Paolo Mieli, non gradirà le venature criptoconfessionali della Tamaro. Il pericolo di un simile approccio, comune a una cospicua parte della drammaturgia novecentesca da Betti a Fabbri, è di svuotare il dramma sulla scorciatoia della fede, ma la Tamaro si conferma una voce sola che conserva un timbro di originalità anche al cinema. E sul conto positivo di 'Nel tuo amore', egregiamente fotografato da Beppe Lanci, vanno messi Urbano Barberini nel ruolo ingrato del marito e la presenza irradiante e palpitante di Licia Maglietta." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 25 settembre 2004)
"Intelligente, dolce e persino non brutto, lui le farà riscoprire l'amore, ma quello in Cristo. Insegnandole che l'unica rivoluzione durevole parte dal cuore. Non è il coraggio che manca a Susanna Tamaro che, per il suo debutto alla regia, ha scelto un film quasi teologico, praticamente un manifesto religioso. Ma, se la seconda parte è più corposa, la prima indugia troppo sul 'meraviglioso mondo della natura', con riprese che, fra alberi, laghi, fiumi e coccinelle, sembrano più infinite della fede in Dio." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 24 settembre 2004)