Alex Norman ha sempre avuto un'infanzia travagliata; in conflitto con il padre era però molto affezionato al fratello, ma, involontariamente ne causò la morte in un incidente automobilistico. Ora si trova in una situazione imbarazzante : è disoccupato, lontano da casa, ed essendo disertore deve star nascosto per non incappare nella polizia. Trova finalmente lavoro in una stazione ferroviara come scaricatore; ma il rapporto con il caposquadra è difficile a causa dei modi sgradevoli di quest'ultimo.
Trova sostegno nell'amicizia di Tommy Tyler, uomo di colore, anch'egli caposquadra alla ferrovia. Purtroppo il suo amico Tommy rimane ucciso in uno scontro tra faide della malavita locale. La polizia apre un'inchiesta, ma di fronte all'omertà , che regna nell'ambiente, le indagini non danno alcun risultato.Ma i sentimenti di gratitudine verso l'amico scomparso lo spingono al grande sacrificio: informare la polizia, ben sapendo che questo gli costerà caro.
SCHEDA FILM
Regia: Martin Ritt
Attori: John Cassavetes - Alex Nordmann, Sidney Poitier - Tommy Tyler, Jack Warden - Charles Malick, Kathleen Maguire - Ellen Wilson, Ruby Dee - Lucy Tyler, Val Avery - Il fratello, Robert F. Simon - Signor George Nordmann, Ruth White - Signora Nordmann, William A. Lee - Davis, John Kellogg - Detective, David Clarke - Wallace, Estelle Hemsley - Madre di Lucy
Soggetto: Robert Alan Aurthur
Sceneggiatura: Robert Alan Arthur
Fotografia: Joseph C. Brun
Musiche: Leonard Rosenman
Montaggio: Sidney Meyers
Scenografia: Richard Sylbert
Costumi: Anna Hill Johnstone
Altri titoli:
A Man Is Ten Feet Tall
Donde la ciudad termina
Ein Mann besiegt die Angst
L'homme qui tua la peur
Durata: 85
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.37)
Produzione: MGM, DAVID SUSSKIND PRODUCTIONS, JONATHAN PRODUCTIONS
Distribuzione: MGM
CRITICA
"E' un lavoro tecnicamente pregevole; ben delineati i caratteri, accuratamente analizzata la psicologia dei personaggi. Apprezzabili la regia e l'interpretazione, buona la fotografia. Alcune scene e la chiusa possono sembrare eccessivamente forti, ma non mancano di efficacia." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 42, 1957)