Germania del Sud, inizio anni Quaranta. Ernst è un ragazzino orfano di madre, molto intelligente ma disadattato. Le case e i riformatori nei quali ha vissuto l'hanno giudicato "ineducabile", ed è stato confinato in un'unità psichiatrica a causa della sua natura ribelle. Qui però si accorge che alcuni internati vengono uccisi sotto la supervisione del dottor Veithausen. Ernst decide quindi di opporre resistenza, aiutando gli altri pazienti, e pianificando una fuga insieme a Nandl, il suo primo amore. Ma Ernst è in realtà in grave pericolo, perché è la dirigenza stessa della clinica a decidere se i bambini debbano vivere o morire...
SCHEDA FILM
Regia: Kai Wessel
Attori: Ivo Pietzcker - Ernst Lossa, Sebastian Koch - Dott. Walter Veithausen, Fritzi Haberlandt - Suor Sophia, Henriette Confurius - Edith Kiefer, David Bennent - Oja, Karl Markovics - Christian Lossa, Thomas Schubert - Paul Hechtle, Branko Samarovski - Max Witt, Jule Hermann - Nandl, Niklas Post - Josef
Soggetto: Robert Domes - romanzo
Sceneggiatura: Holger Karsten Schmidt
Fotografia: Hagen Bogdanski
Musiche: Martin Todsharow
Montaggio: Tina Freitag
Scenografia: Christoph Kanter
Arredamento: Kerstin Grund
Costumi: Esther Amuser
Durata: 126
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: (1:2.35)
Tratto da: romanzo omonimo di Robert Domes e basato sulla storia vera del tredicenne tedesco Ernst Lossa
Produzione: COLLINA FILMPRODUKTION, IN CO-PRODUZIONE CON DOR FILM, STUDIOCANAL FILM, ARRI MEDIA, B.A. PRODUKTION, ERNST EBERLEIN FILMPRODUKTION, CON LA COOPERAZIONE DI ZDF E ORF
Distribuzione: GOOD FILMS (2017)
Data uscita: 2017-01-19
TRAILER
NOTE
- SPONSORIZZATO DA FILMFERNSEHFONDS BAYERN, FILM- UND MEDIENSTIFTUNG NRW, DFFF, FILMFÖRDERUNGSANSTALT, FILMFÖRDERUNG HAMBURG SCHLESWIG-HOLSTEIN, ÖSTERREICHISCHES FILMINSTITUT, FILMSTANDORT AUSTRIA, FILMFONDS WIEN E EURIMAGES.
- CONSULENTE STORICO E MEDICO: PROF. MICHAEL VON CRANACH.
CRITICA
"Il film documento sull'eugenetica di Kai Wessel ha una funzione didascalico morale da giorno della memoria senza rimozione." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 19 gennaio 2017)
"Il soggetto di 'Nebbia in agosto', tra i titoli migliori in uscita per il Giorno della memoria, è terribile; ma il film si segue con costante partecipazione grazie all'ottima scrittura drammaturgica e all'efficace regia. Pur intuendo come andrà a finire, è impossibile non proiettarsi nel personaggio del giovanissimo Lossa, indomito campione di ribellione in un universo dove 'disciplina' fa rima con 'orrore'." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 19 gennaio 2017)
"Per tradurre sullo schermo il romanzo di Robert Dormer che racconta questa terribile storia vera, il regista Kai Wessel è ricorso a un cristallino stile formale giocando a contrasto fra la realtà di un orrore senza fine e la levigata superficie dell'apparenza. (...) al centro di un ottimo cast, il giovanissimo Ivo Pietzcker si impone per presenza e umanità." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 19 gennaio 2017)
"Un film era da farsi, e dunque chi meglio di un autore già esperto di Terzo Reich (varie le sue serie tv a tema nazi) poteva ovviare all'impresa? Sobrio e denso di un rigore quasi reverenziale nei confronti dell'argomento affrontato, 'Nebbia in agosto' addolcisce i toni solo in presenza dei protagonisti adolescenti, anime pure e quindi specchio di una vergogna senza fine. Prodigioso il ragazzino interprete di Lossa, Ivo Pietzcker." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 19 gennaio 2017)
"Grandiosi i due attori: il piccolo Ivo Pietzcker (sentiremo parlare di lui) e il grande Sebastian Koch de 'Le vite degli altri' (c'è una leggera nota psicotica nelle sue buone maniere che denota un malessere inespresso). Film duro ma molto bello e, purtroppo, sempre necessario." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 19 gennaio 2017)
"Un film sull'eugenetica, ispirato da una storia realmente accaduta, che colpisce per la sua crudezza. Pellicola a cui non servono tanti fronzoli, ma solo lo sguardo del bravo protagonista." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 19 gennaio 2017)
"Piacerà a chi s'aspetta un solido film rievocativo sugli orrori nazisti (come dopo molta fatica i cineasti tedeschi hanno imparato a fare). Non piacerà (ma forse chiarirà le idee) a tanti che sull'eutanasia fanno retorica e magari strepitano perché sia mondialmente legiferata." (Giorgio Carbone, 'Libero', 12 gennaio 2017)