2080. Il mondo è assediato dall'infinita Guerra tra esseri umani e macchine: l'uomo ha inventato cyborg dotati di grande forza, intelligenti e capaci di emozioni ma dalla breve durata, che hanno deciso di ribellarsi e di cambiare il loro destino. R, un poliziotto della 'resistenza umana', è innamorato di Ria, una ballerina cyborg, destinata a spegnersi entro tre giorni. Per salvare il loro amore R è pronto a sacrificare se stesso e la sua squadra...
SCHEDA FILM
Regia: Min Byung-Chun
Attori: Yoo Ji-tae - R, Lee Jae-Eun - Cyon, Seo Rin - Ria, Yoon Chan - Noma, Jeong Eun-Pyo - Croy, Shin Goo - Comandante Mlpc, Um Chun-Bae - Chang-Sik Noh, Jeong Doo-hong - Cyper, Yoon Jusang - Padrone del bar, Ko Joo-Hee - Ami, Kim Eul-Dong - Gongbang
Soggetto: Min Byung-Chun
Sceneggiatura: Min Byung-Chun
Fotografia: Lee Jun-Kyu
Musiche: Lee Jae-Jin
Montaggio: Kyung Min-Ho
Scenografia: Cho Hwa-Sung
Costumi: Lee Da-Yeon
Durata: 114
Colore: C
Genere: THRILLER DRAMMATICO AZIONE FANTASCIENZA
Specifiche tecniche: 35 MM, SUPER 35 (1.85:1)
Produzione: JOWOO ENTERTAINMENT, TUBE ENTERTAINMENT
Distribuzione: MOVIEMAX (2004)
Data uscita: 2005-01-28
CRITICA
"Alti e bassi del potente cinema sudcoreano, che sforna sofisticate opere d'autore ('Oasis', 'Ferro 3', 'La moglie dell'avvocato', 'Old Boy') ed astute pellicole di massa ('Phone', 'Tube', 'The Resurrection'). Così professionale, così abile con gli effetti speciali e così interessato a internazionalizzare i propri film da rischiare a volte il vuoto formalismo, trappolone nel quale cade in pieno 'Natural City' di Min Byung Chun, dramma di fantascienza troppo clone di 'Blade Runner' (...) Il look del film è sopraffino, ma sotto il vestito quasi niente. Cinque anni di lavorazione per complicati combattimenti sotto la pioggia in slow-motion ma poca attenzione a storia e personaggi, privi di vita e mai emozionanti nonostante si affrontino temi forti e universali come l'amore impossibile e la ricerca dell'immortalità. Peccato. Ma basta qualche buon sceneggiatore e anche la fantascienza sudcoreana farà scuola." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 28 gennaio 2005)
"Può essere tutto in questi fantasy fumetti: 'Natural City' è coreano, finge allarme, è tutto digitale ed è un'accozzaglia di riferimenti e di bassi stimoli sensoriali dovuti al fracasso. Emozioni vere, zero. Intelligenza visiva, zero." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 29 gennaio 2005)