Catherine è una bella e ricca donna della borghesia francese che assume Marlène, intrattenitrice in un locale notturno, per intraprendere una relazione con suo marito Bernard poiché è convinta che lui le sia infedele. L'accordo tra le due donne prevede che 'Nathalie' (nome che usa Marlène per assolvere il suo compito) riveli alla donna tutti i particolari dei suoi incontri con Bernard, comprese le sue preferenze sessuali più intime...
SCHEDA FILM
Regia: Anne Fontaine
Attori: Fanny Ardant - Catherine, Emmanuelle Béart - Nathalie/Marlene, Gérard Depardieu - Bernard, Wladimir Yordanoff - Francois, Judith Magre - Madre di Catherine, Rodolphe Pauly - Il figlio, Évelyne Dandry - Padrone del bar, Sophie Seferiades - Paziente, Marinette Levy - Marie, Sophie Noel, Angelique Thomas, Evelyne Macko, Prudence Maidou, Karine Hulewicz, Marc Rioufol, Marie Adam - Segretaria medica, Serge Boutleroff - Agente immobiliare, Macha Polikarpova - Ingrid, Sasha Rucavina - Marianne, Idit Cebula - Ghislaine, Caroline Frank - Amica di Marlene, Pierre Manganelli - Cliente di Marlene, Aurore Auteuil - Paziente di Catherine, Hassan Maadi - Cliente di Marlene, Christian Aaron Boulogne, Ida Techer - Amica di Marlene
Soggetto: Philippe Blasband
Sceneggiatura: Jacques Fieschi, François-Olivier Rousseau, Anne Fontaine
Fotografia: Jean-Marc Fabre
Musiche: Michael Nyman
Montaggio: Emmanuelle Castro
Scenografia: Michel Berthelemy
Costumi: Pascaline Chavanne
Effetti: Valérie Flouquet, Philippe Hubin, Roxane Fechner
Altri titoli:
Nathalie X
Durata: 105
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: LES FILMS ALAIN SARDE, DD PRODUCTIONS, VERTIGO FILMS S.L., STUDIO IMAGES 9, FRANCE 2 CINEMA, CANAL+
Distribuzione: ISTITUTO LUCE (2004)
Data uscita: 2004-10-15
CRITICA
"Se a dirigere un simile soggetto fosse stato un autore che di donne se ne intendeva, come François Truffaut oppure Claude Sautet, non avremmo avuto dubbi sulle macchinazioni femminili, sull'ambiguità di certi traguardi, sulla possibilità di decifrare parte di quell'universo. La regista Anne Fontane muove il gioco con notevole inettitudine, mortifica una materia non banale, appiattendo i personaggi, che agiscono in un clima letargico e così i tre formidabili attori sono malamente sprecati. Ed allo spettatore viene affidato il compito di decifrare gesti e comportamenti dei personaggi, in forma interattiva, ma senza istruzioni per l'uso." (Adriano De Carlo, 'Il Giornale', 15 ottobre 2004)
"C'è parecchio d'irritante, ma anche qualcosa di struggente nel film di Anne Fontane. Assai più che al sesso, la regista s'interessa al desiderio: desiderio spento, per procura: desiderio cerebrale che non più nulla di carnale. Impone alle interpreti femminili dialoghi troppo crudi per essere del tutto onesti, mentre spalma sulle sequenze una vernice di lontananza, 'chic', come a voler prendere le distanze del sospetto di voyeurismo." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 15 ottobre 2004)
"Intrigante 'Nathalie'... dove Anne Fontaine impagina e scompagina desideri, vita reale e sognata facendo incontrare straordinari attori in un triangolo interiore. Fin troppo spiegato, quando il disegno è già eccessivamente chiaro." (Leonardo Jattarelli, 'Il Messaggero', 15 ottobre 2004)