A Londra, il vagabondo Johnny, originario di Manchester, dopo aver stuprato una prostituta per strada, va all'alloggio della sua ex fidanzata, Louise, ma trova la sua coinquilina, Sophie, una donna tossicomane che cede subito alle sue profferte. Le donne occupano l'appartamento dell'infermiera Sondra, al momento in Africa. Uscito a vagabondare per le strade, il giovane si imbatte in Archie, uno scozzese agitato che ha perduto la sua ragazza, Margie, e Johnny aiuta i due a ritrovarsi. Quindi viene ospitato da Brian, guardiano notturno di un grande edificio: i due discutono del degrado ambientale e sociale; dell'Apocalisse; del destino dell'uomo e dividono anche il cibo. ma la vista di una donna che si bamboleggia alla finestra di fronte stimola di nuovo Johnny che va a suonare alla sua porta. La donna lo fa entrare e giacerebbe anche con lui che però finisce per rifiutarla: nell'andar via le ruba dei libri. Intanto il giovane e ricco Jeremy, dopo essersi fatto massaggiare da Gisella, una ballerina disoccupata, va a casa di Sondra, qualificandosi come Sebastian Hawk, padrone di casa, e sevizia Sophie. Johnny dal canto suo fa amicizia con un attacchino che poi lo lascia per strada e gli porta via la borsa. Quindi, dopo essere stato ospitato e cacciato di casa da una cameriera di fast food, incontra alcuni teppisti che lo malmenano. Stremato si trascina a casa di Louise dove si trova Sondra scioccata dal caos in cui la casa è ridotta. Jeremy, che è suo amante, è rimasto a dormire, e Johnny, ferito, deve essere curato. Sophie, sconvolta dalle violenze subite lascia la casa, Louise, cacciato via Jeremy, tenta di convincere Johnny a tornare con lei a Manchester, ma lui riprende a vagabondare per la metropoli.
SCHEDA FILM
Regia: Mike Leigh
Attori: David Thewlis - Johnny, Lesley Sharp - Louise, Katrin Cartlidge - Sophie, Greg Cruttwell - Jeremy, Claire Skinner - Sondra, Peter Wight - Brian, Ewen Bremner - Archie, Susan Vidler - Maggie, Elizabeth Berrington - Giselle, Carolina Giammetta - Massaggiatrice, Peter Whitman - Sig. Halpern, Deborah MacLaren - Donna alla finestra, Robert Putt - Autista, Lynda Rooke - Vittima, Gina McKee - Ragazza al café, Angela Curran - Proprietaria della macchina, Darren Tunstall - L'attacchino
Soggetto: Mike Leigh
Sceneggiatura: Mike Leigh
Fotografia: Dick Pope
Musiche: Andrew Dickson
Montaggio: Jon Gregory
Scenografia: Alison Chitty
Costumi: Lindy Hemming
Altri titoli:
Mike Leigh's Naked
Durata: 131
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI
Produzione: THIN MAN
Distribuzione: ACADEMY (1994) - PANARECORD
NOTE
- A CANNES PREMIO ALLA REGIA E ALL'INTERPRETAZIONE MASCHILE.
- REVISIONE MINISTERO MARZO 1995
CRITICA
"Difficile estrarre un senso univoco da questo film inclassificabile, divertente e rabbioso come una commedia sull'Apocalisse prossima ventura. Ma se Mike Leigh continuerà su questo tono, sentiremo parlare ancora di lui. Con buona pace degli inglesi che, con prevedibile miopia, lo considerano un sabotatore dell'immagine nazionale." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 30 Gennaio 1995)
"Avventura picaresca alla moderna o romanzo di formazione dove l'eroe non si forma affatto, 'Naked' è una bella tragicommedia concitata e beffarda sulla confusione che regna nelle teste e nei comportamenti dei figli del secolo. E come se fossimo arrivati all'ultima stazione della società permissiva senza essere riusciti a inventare nuove regole e tecniche per affrontare con successo l'edificazione di quell'utopia che si chiama felicità. In una breve dichiarazione l'autore ha sintetizzato molto bene la speranza che il suo film sia lo specchio di 'un mondo complesso e caotico in cui convivono violenza e dolcezza, commedia e tragedia'; e che sia 'divertente quanto triste, bello quanto terribile, appassionato quanto riluttante e responsabile tanto quanto è anarchico'. Fatto." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera, 18 Novembre 1994)
"Certo, molte pagine non sono facili da sopportarsi, troppi episodi si dilungano attraverso un racconto che poteva essere più stringato, i modi di rappresentazione, però duri, secchi, ma nello stesso tempo anche un po' astratti, riscattano molti inciampi, pur non attenuando sempre tutto il fastidio. Aiuta in questo l'interpretazione straordinaria di David Thewlis non a caso premiata la scorsa primavera al Festival di Cannes (insieme a Leigh per la regia): è tutta grinta, disperazione, violenze; ma con un sottofondo straziante di angosce e di sgomenti che coinvolge." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 4 Dicembre 1994)