Pío Leyva, star del Buena Vista Social Club, e Barbaro Marín, un tassista, decidono di costituire un gruppo con i migliori musicisti di Cuba, The Sons of Cuba. Il film è un viaggio sia nella vita dei musicisti - le prove, le registrazioni, il concerto a Tokyo - che nella musica e nel cuore della gente di Cuba.
SCHEDA FILM
Regia: German Kral
Attori: Pio Leiva - Leader Della Band, Barbaro Marin - Tassista, Osdalgia Lesmes - Cantante, Telmary Diaz - Cantante, Luis Frank Arias - Cantante, Tirso Duarte - Se Stesso, Roberto Carcasses - Pianista/Arrangiatore, Samuel Formell - Batterista/Arrangiatore, Feliciano Arango - Bassista/Arrangiatore, Julio Padron - Trombettista/Arrangiatore, Mayito Rivera - Cantante/Arrangiatore, El Nene - Cantante, Coto' - Chitarrista
Soggetto: German Kral, Stephan Puchner
Fotografia: Jörg Widmer
Musiche: Detlef Engelhard
Montaggio: Wolfgang Weigel, André Bendocchi-Alves, Peter Przygodda
Costumi: Horoyoshi Hatakeyama, Violeta Cooper
Effetti: Philip Hahn
Durata: 88
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO MUSICALE
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1,85)
Produzione: CLAUS CLAUSEN E JOHN G. PHELAN PER DE ANGELIS GROUP,TERMIDOR MUSIKVERLAG, VICTORY 21. FILMPRODUCTION GMBH, VICTORY MEDIA GROUP
Distribuzione: ISTITUTO LUCE (2005)
Data uscita: 2005-07-22
NOTE
- EVENTO SPECIALE ALLA 61MA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (2004) NELLA SEZIONE "ORIZZONTI".
- SPECIAL GUEST TRA GLI INTERPRETI: THE CHIKI CHAKA GIRLS CON CARIBBEAN STORM.
CRITICA
"Il film, di cui Win Wenders è uno dei produttori esecutivi, nasce da "Buena Vista Social Club": se il film sui vecchissimi musicisti e cantanti di Cuba aveva avuro tanto successo nel mondo, perché non occuparsi pure dei musicisti di ultima generazione? Non è la stessa cosa, naturalmente. La musica resta bellissima. L'inserimento di due turisti giapponesi e d'una tournée fortunata risulta inopinato. Cuba rimane il posto magnifico e decadente che sappiamo. Ma i giovani musicisti, per quanto bravi, dinamici e vivaci, non hanno il fascino struggente dei vecchi musicisti portatori di Storia, passato e memoria, di megalomania e trasgressione. " Lietta Tornabuoni, L'Espresso, 4 agosto 2005)