Henry Morgan, essendo in schiavitù, viene comperato da Ynes, figlia del Governatore di Panama. Innamoratosi della donna, viene deportato su un galeone spagnolo, del quale s'impadronisce con gli altri prigionieri, che lo riconoscono come loro capo. Egli indirizza la nave all'isola di Tortuga, riscatta Ynes, che era stata fatta prigioniera, e riprende il mare. Morgan compie imprese straordinarie, stringe alleanza con l'Inghilterra, e tenta d'impadronirsi di Panama; ma l'impresa non riesce. Organizzata una seconda spedizione, tenta di accostarsi alla città per via terra e riesce a conquistarla. Nel palazzo del Governatore trova un immenso bottino; ma il pensiero di Ynes, che egli crede lontana, in viaggio per la Spagna, lo rattrista. La troverà invece viva sotto un monte di cadaveri, e giurerà a se stesso di non staccarsi più da lei.
SCHEDA FILM
Regia: André De Toth, Primo Zeglio
Attori: Steve Reeves - Henry Morgan, Valérie Lagrange - Ynez, Ivo Garrani - Il governatore, Lydia Alfonsi - Maria, Giulio Bosetti - Lord Modyford, Dino Malacrida - Le duc, Armand Mestral - Pietro Nau detto "Olonese", Giorgio Ardisson - Walter, Angelo Zanolli - David, Anita Todesco, Chelo Alonso - Conception
Soggetto: Filippo Sanjust, Attilio Riccio, Primo Zeglio, André De Toth
Sceneggiatura: Filippo Sanjust, Primo Zeglio, André De Toth, Attilio Riccio
Fotografia: Tonino Delli Colli
Musiche: Franco Mannino
Montaggio: Maurizio Lucidi
Scenografia: Gianni Polidori
Costumi: Filippo Sanjust
Effetti: Eros Bacciucchi
Altri titoli:
Capitaine Morgan
Morgan, the Pirate
Durata: 103
Colore: C
Genere: AVVENTURA
Specifiche tecniche: CINEMASCOPE TECHNICOLOR
Tratto da: dal romanzo di Emilio Salgari
Produzione: LUX FILM, ADELPHIA CINEMATOGRAFICA (ROMA) - C. IE - CINEM. QUE DE FRANCE (PARIGI)
Distribuzione: LUX FILM - GOLDEN VIDEO
CRITICA
"Come ha potuto Andrè De Toth firmare un tale filmaccio? A questa domanda si possono dare varie risposte [...] (ma), versione più credibile, ha solo prestato il nome per un'infame versione firmata "anche" da Zeglio [...]. Film intasato al massimo d'oggetti e persone in ogni inquadratura [...]. Meglio non parlare dei duelli e degli arrembaggi [...]". (B. Tavernier, "Cinema 61", 59, Parigi, settembre 1961).