Nelle viscere della metropolitana di New York circola il "treno dei soldi": è un piccolo convoglio blindato, protetto da agenti speciali che fa il giro delle varie biglietterie, prelevando gli incassi del giorno. Charlie, giocatore jellato con le carte e indebitato per questo con una banda, decide di derubare il convoglio; il treno non è mai stato assalito e depredato, ma il guaio è che Charlie si trova di fatto ad essere uno degli agenti a terra, impiegato come altri a fare da esca nelle stazioni per bloccare ed arrestare borseggiatori e teppisti. Charlie, bianco, è fratello di latte di un altro agente più anziano, John, la cui famiglia (di colore) l'ha adottato da piccolo: tanto John è maturo, integro e responsabile, quanto Charlie è infantile e scavezzacollo. I due lavorano in coppia: ci sono dispute e battibecchi, ma è profonda l'amicizia che li lega e John corre sempre, anche se sbraita, in aiuto dell'altro, pagandone generosamente i debiti; l'idea dell'assalto al treno, però, gli sembra una follia e solo una ragione per scherzare. Spesso Charlie commette errori e sciocchezze che il rigido gestore dei servizi della metropolitana Donald Patterson non tollera, per cui l'uomo viene licenziato. Tuttavia l'idea di fermare quel treno gli fa escogitare un piano, anche per battere la boria di Patterson. Con la 'strana coppia' lavora in équipe una vera poliziotta di New York, Grace Santiago - dura, bella ed efficiente - che preferisce John, a cui si concede, con grande sofferenza di Charlie, sfortunato al gioco come con le donne. Fare quel colpo potrebbe rappresentare per lui quasi un salto di qualità, ma quando attua in concreto il suo pazzesco programma si ritrova nei guai, e il fratellastro non esita ad aiutarlo: l'assalto viene operato in un galleria sotto Central Park, ma il convoglio con gli incassi continua la sua corsa, facendo imbestialire Patterson, capace alla fine, pur di fermarlo per non perdere il "suo" gioiello blindato (oltre che gli incassi) di avviare sullo stesso binario un altro convoglio. Intanto i due fratelli si ritrovano con i freni bloccati: lo scontro è spaventoso, i danni enormi e i feriti in abbondanza, ma John e Charlie, con il giubbotto ripieno di dollari, riescono a fuggire verso la mitica Malibù, mentre Grace Santiago arresta Patterson quale responsabile del grave incidente.
SCHEDA FILM
Regia: Joseph Ruben
Attori: Wesley Snipes - John, Woody Harrelson - Charlie, Jennifer Lopez - Grace Santiago, Robert Blake - Donald Patterson, Chris Cooper - Torch, Joe Grifasi - Riley, Scott Sowers - Signor Brown, Skipp Sudduth - Kowalski, Vincent Laresca - Rapinatore, Nelson Vasquez - Rapinatore, Vincent Patrick - Frank, il barista, Aida Turturro, Alvaleta Guess, Vincent Pastore - Giocatore, David Tawil - Giocatore, Ron Ryan - Giocatore, Gregory McKinney - Agente, Mitch Kolpan - Agente, Jeremy Roberts - Agente, John Norman Thomas - Detective, Oni Faida Lampley - Capostazione, Jack O'Connell (II) - Capostazione, Saul Stein - Assistente di Brown, Manny Silverio - Assistente di Brown, Johnny Centatiempo - Assistente di Brown, Enrico Colantoni - Dooley, Christopher Anthony Young - Agente con Dooley, Kevin Guy Brown, Leon Keith, José Zúñiga, Thomas G. Waites, Leikili Mark, Bill Nunn, Angel Gaban, William Charlton, Richard Grove, Josefina Díaz, Mickey Moss, Steven Randazzo
Soggetto: Doug Richardson
Sceneggiatura: Doug Richardson, David Loughery
Fotografia: John Lindley
Musiche: Mark Mancina
Montaggio: George Bowers, Bill Pankow
Scenografia: Bill Groom
Arredamento: Beth A. Rubino
Costumi: Ruth E. Carter
Effetti: David Simmons, Steve Riley, Ricahrd Cory
Durata: 103
Colore: C
Genere: DRAMMATICO AZIONE COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANAVISION, 35 MM (1:2.35), TECHNICOLOR
Produzione: JON PETERS, NEIL CANTON PER PETERS ENTERTAINMENT
Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR FILM ITALIA (1996) - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO
NOTE
- REVISIONE MINISTERO MARZO 1996.
CRITICA
"Il film ha poco da offrire, complici un doppiaggio che peggiora le battute non proprio esaltanti dei due protagonisti e il finale sotto Capodanno che pare preso di peso da Strange Days". (Michele Anselmi, 'L'Unità', 6 aprile 1996)