MONA LISA SMILE

USA 2003
Nell'autunno del 1953 arriva nel prestigioso college femminile di Wellesley una nuova insegnante di Storia dell'arte, Katherine Watson, che con le sue idee riformiste porta scompiglio nell'atmosfera ottusa, repressiva e conformista dell'università, insegnando alle sue studentesse come allargare i loro orizzonti per una vita futura che non deve per forza essere circoscritta al ruolo di perfette mogli e padrone di casa...
SCHEDA FILM

Regia: Mike Newell

Attori: Julia Roberts - Katherine Watson, Kirsten Dunst - Betty Warren, Julia Stiles - Joan Brandwyn, Marcia Gay Harden - Nancy Abbey, Maggie Gyllenhaal - Giselle Levy, Ginnifer Goodwin - Constance Baker, Dominic West - Bill Dunbar, Topher Grace - Tommy Donegal, Juliet Stevenson - Amanda Armstrong, Jordan Bridges - Spencer Jones, Laura Allen - Susan Delacorte, Marian Seldes - Preside Jocelyn Carr, Ebon Moss-Bachrach - Charlie, John Slattery - Paul Moore, Tory Amos - Cantante, Terence Rigby - Dr. Edward Staunton, Susan Delacorte - Laura Allen

Soggetto: Lawrence Konner, Mark Rosenthal

Sceneggiatura: Lawrence Konner, Mark Rosenthal

Fotografia: Anastas N. Michos

Musiche: Rachel Portman

Montaggio: Mick Audsley

Scenografia: Jane Musky

Costumi: Michael Dennison, Milla Jovovich, Carmen Hawk

Effetti: Timothy Michael Cairns, Framestore CFC

Durata: 110

Colore: C

Genere: DRAMMATICO ROMANTICO COMMEDIA

Produzione: COLUMBIA PICTURES CORPORATION, REVOLUTION STUDIOS, RED OM FILMS

Distribuzione: IIF

Data uscita: 2003-12-19

CRITICA
"Prepariamoci a una versione edulcorata del bellissimo, per carità, ma già retorico 'L'attimo fuggente'. (...) Il giusto sta nel mezzo, dice il film, e la lezione della prof-femminista seminerà comunque maturazione e consapevolezza. Il posto di lavoro già traballante verrà riconfermato per acclamazione ma la religione della libertà spinge Julia verso nuovi lidi, non senza uno straziante congedo. Lo stile del film è consono al suo contenuto: patinato ma né carne né pesce." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 21 dicembre 2003)

"A trentasei anni appena compiuti, Julia Roberts si conferma una delle grandi figure del cinema soprattutto quando incarna un personaggio combattente come nell'oscarizzato Erin Brockovich. Alla stessa schiera appartiene l'immaginaria professoressa di 'Mona Lisa Smile'. Un film di cui Julia è anche coproduttrice, per cui non ci stupiremmo di sapere che è stata lei a suggerire agli scrittori Lawrence Konner e Mark Rosenthal il nome della protagonista, Katharine, in onore della mitica Hepburn prototipo della donna emancipata. (...) La storia del film è quella dello scontro fra due modi di considerare la condizione femminile. Da una parte seguiamo le vicende familiari e le disavventure matrimonial-sentimentali delle ragazze, dall'altra parte c'è la professoressa che esula dai programmi parlando di Pollock e facendo perfino una lezione sulla pubblicità. Il tutto mentre gestisce la propria vita privata con altrettanta indipendenza. Alla fine dell'anno scolastico, a Katharine viene proposta la conferma a patto di impegnarsi a non uscire dal seminato. Come reagisce a tale richiesta, lo si può immaginare. Però i valori che ha trasmesso hanno suscitato nelle allieve una salutare voglia di novità. Tenuto conto che al cinema è più difficile ricostruire gli anni '50 che l'impero romano, il lavoro del regista inglese Mike Newell appare perfetto sul piano dell'ambientazione fra la moda d'epoca, le canzoni e i primi show televisivi. Intorno alla diva Julia prendono risalto altri personaggi femminili: dall'insegnante Marcia Gay Harden, figura di delusa facile all'alcol, alle studentesse Kristen Dunst accanita oppositrice, Julia Stiles e Maggy Gyllenhaal." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 20 dicembre 2003)

"Miss Roberts, accesa in un ruolo protofemminista alla Katharine Hepburn, parla di storia dell'arte, passa da Pollock a Van Gogh, ma il vero mistero è cosa nasconda il sorriso rassegnato di Mona Lisa. L'attrice tenta la carta emotiva dell' 'Attimo fuggente': ma il film dell'eclettico Mike Newell non entra nella carne viva, è mosso, professionale, levigato, ma evita di approfondire, non incrocia la poesia, solo manierismi e convenzioni, finendo con spot d'epoca, modernariato puro. Finta la profondità del dialogo, fintamente classica la musica, ma veri i talenti delle tre dotate e datate ragazze che ameranno la ribelle maestrina: Julia Stiles, Kirsten Dunst e Maggie Gyllenhaal." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 20 dicembre 2003)

"Non siamo dalle parti del 'Giovane Holden' bensì una versione femminile e molto edulcorata, oltre che qui si ammira la pittura e non Whitman, del già retorico 'L'attimo fuggente', e senza la mano magica di Peter Weir." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 10 gennaio 2004)