Il giovane domatore di leoni Tairo è scontento della sua vita. La perdita di un talismano gli è di pretesto per mettersi in viaggio attraverso l'Italia alla ricerca di Arthur Robin, carismatico Mister Universo degli anni Cinquanta, a cui vuole chiedere in regalo un nuovo portafortuna.
SCHEDA FILM
Regia: Tizza Covi, Rainer Frimmel
Attori: Tairo Caroli, Wendy Weber, Arthur Robin, Lilly Robin
Sceneggiatura: Tizza Covi
Fotografia: Rainer Frimmel
Musiche: Tizza Covi
Montaggio: Tizza Covi
Durata: 90
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: SUPER 16 MM (1:1.85)
Produzione: RAINER FRIMMEL PER VENTO FILM
Distribuzione: TYCOON DISTRIBUTION (2017)
Data uscita: 2017-03-09
TRAILER
NOTE
- MENZIONE SPECIALE DEL PREMIO FIPRESCI AL 69. FESTIVAL DI LOCARNO (2016).
CRITICA
"(...) un appassionante tour nel mondo del circo fuori dal perimetro clown felliniano. (...) Quasi un documentario, popolato di piccole figurine dell'album del circo minore: paesaggi tristi periferici, vecchie tigri, roulotte scassate. Un viaggio verso il Nord con parentesi allegre (lo zio ex cantante) e l'amicizia dell'acrobata Wendy. Bello raccontare la nevrosi in ambiente rude, tra versi animali e strani versi umani, a volte non udibili." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 9 marzo 2017)
"Federico Fellini amerebbe il cinema di Covi e Frimmel, consolidato duo italo-austriaco devoto alle contaminazioni linguistiche e alle rappresentazioni di universi in via d'estinzione, in special modo circhi decadenti e umanità marginali. Non fa eccezione il loro quinto film, road-movie di formazione che dialoga con il reale (ciascuno interpreta se stesso) e con la poesia in un equilibrio di riconoscibile autorialità. (...) 'Mister Universo' (...) è il sintomo di un piccolo-grande cinema resistente." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 9 marzo 2017)
"(...) Tizza Covi e Rainer Frimmel (...) affrontano ancora il mondo del circo, racconta il fuori scena, incanta anche senza spettacolo, il fango da attraversare e le impeccabili mises da indossare, il forte tessuto familiare. E anche i drammi (...). Nel film si avverte la grande distanza tra i valori contemporanei e quelli espressi dalla società del Circo, chiusa come un eccentrico paese." (S.S., 'Il Manifesto', 9 marzo 2017)
"Ogni tanto una bella sorpresa dal cinema italiano. (...) Un film piccolo, ma genuino." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale' 9 marzo 2017)
"Unico. Un'idea di cinema che lambisce i limiti cerebrali della cosiddetta 'docufiction' e se ne libera in un radioso 'presente'. Chissà quanti felici pochi riusciranno a vederlo, tra le uscite armate dei titoli potenti. Ma è un gioiellino. Ancora la vita dietro le quinte del circo per gli autori del bellissimo 'La pivellina'. (...) Ogni attore fa se stesso. E quel ferro vale un fiore di Charlot." ('Nazione-Carlino-Giorno', 9 marzo 2017)