Autore di una serie di romanzi di grande successo, Paul Sheldon ha finito l'ultimo dopo essersi ritirato in solitudine in uno chalet di montagna. Forse stanco della sua onnipresente eroina - che ha chiamata Misery - nel nuovo testo la uccide. Nel tornare a casa a New York, sotto una nevicata in zona montana, Sheldon va fuori strada con l'automobile che si capovolge e, persi i sensi, si ritrova al risveglio in una villetta sconosciuta: è quella di Annie Wilkes, matura e grassa infermiera quarantenne, che vive sola, lo assiste e cura con straordinaria dedizione. L'uomo è gravemente ferito, ha dolori atroci ed è immobilizzato. Lei è lusingata e felice di ospitarlo, poichè da sempre è una sua fanatica ammiratrice, possiede tutti i best-seller di Sheldon e Misery rappresenta per lei la donna ideale. Annie ottiene il privilegio di leggere il dattiloscritto di Paul, ma questo scatena nella donna un rifiuto ed una rivolta incredibile: per lei è impensabile ed impossibile che la "sua" eroina muoia. E pertanto, il romanzo è da rifare. L'uomo, praticamente impedito, si ritrova come sequestrato ed ora capisce che Annie è una schizofrenica, che alterna premure a scenate. Egli cerca invano di telefonare in sua assenza (ma quella ha messo fuori uso l'apparecchio), adocchia in cucina coltellacci, ma deve cominciare a scrivere (Annie ha procurato al vicino paese una vecchia macchina da scrivere e relativa carta) e tuttavia l'ossessione dell'infermiera cresce via via che il romanzo progredisce. Frattanto, lo sceriffo, dati per scomparsi sotto la neve l'automobile ed il suo conducente (la cui famiglia è all'oscuro di tutto), rinvia le indagini al disgelo. Durante un'assenza di Annie, Sheldon, scoprendo un album di foto e vecchi ritagli a stampa, apprende che la Wilkes andò sotto processo per la morte di due neonati nella clinica in cui lavorava. Praticamente nelle mani di una pazza assassina - che nel frattempo, per tenere completamente in suo possesso Paul, lo droga e con un mazzuolo gli ha brutalmente fracassato le caviglie - non resta allo scrittore che assecondare Annie, la quale o censura, o distrugge le pagine in corso, se Misery non vi emerge sotto una luce gradita. Un giorno in cui finalmente lo sceriffo ha dei sospetti su Annie, costei ha il tempo di fare al disgraziato ospite l'ennesima iniezione e di scaraventarlo in cantina. Riuscita ad uccidere lo sceriffo, ingaggia con Sheldon una lotta feroce finchè soccombe, massacrata dallo scrittore.
SCHEDA FILM
Regia: Rob Reiner
Attori: James Caan - Paul Sheldon, Kathy Bates - Annie Wilkes, Richard Farnsworth - Buster, Frances Sternhagen - Virginia, Lauren Bacall - Marcia Sindell, Wandy Bowers - La Cameriera, Tom Brunelle - Opinionista Uomo, Archie Hahn III - Secondo Fotografo, Julie Payne - Primo Fotografo, Jerry Potter - Pete, Graham Jarvis - Libby, Gregory Snegoff - Terzo Fotografo, June Christopher - Opinionista Donna
Soggetto: Stephen King
Sceneggiatura: William Goldman
Fotografia: Barry Sonnenfeld
Musiche: Marc Shaiman
Montaggio: Robert Leighton
Scenografia: Norman Garwood
Effetti: Ray Svedin
Durata: 105
Colore: C
Genere: THRILLER
Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI
Tratto da: LIBERAMENTE TRATTO DAL ROMANZO "MISERY" DI STEPHEN KING
Produzione: ANDREW SCHEINMAN E ROB REINER PER CASTLEROCK ENTERTAINMENT, JEFFREY STOTT E STEVE NICOLAIDES
Distribuzione: PENTA DISTRIBUZIONE (1991) - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO (PEPITE)
NOTE
- OSCAR 1990 A KATHY BATES COME MIGLIORE ATTRICE.
CRITICA
"Reiner non ha esitato a battere di continuo il tasto sulle tensioni più riarse riuscendo a costruire una vicenda che esattamente alla maniera di Stephen King propone ad ogni svolta l'oppressione di situazioni soffocanti, martellate da una suspense quasi continua." (Gian Luigi Rondi, Il Tempo).
"Che cosa fa grande un thriller? L'idea, lo svolgimento, gli interpreti? In rari casi, come quello di "Misery" tutto congiura al risultato ottimale."(Tullio Kezich, Il Corriere della Sera).
"Reiner configura il dilemma di un regista che, trascorrendo dalla rievocazione semiautobiografica (Stand by me) al fantasy (La storia infinita) alla commedia sentimentale (Harry, ti presento Sally), tenta di affermare una propria cifra stilistica." (Alessandra Levantesi, La Stampa).
"James Caan è convincente e intenso nella immobilità forzata della parte; Kathy Bates, premiata con l'Oscar, rende efficacemente l'ampio registro emotivo e comportamentale del personaggio." (Morando Morandini, La Rivista del Cinematografo)