A Los Angeles, il tranquillo commercialista Gene Watson, appena arrivato alla Union Station con la sua bambina Lynn, viene scelto da una coppia di agenti, mr. Smith e miss Jones, per una missione mortale, da espletare entro 90 minuti. La bambina resta sequestrata dalla donna in automobile e, in quel lasso di tempo, Gene dovrà uccidere il Governatore dello Stato Eleanor Grant, ricandidatasi alla carica, che presiede la Convention del suo Partito nel grande Hotel Westin Bonaventure. La situazione non offre né scappatoie, né alternative: Gene, che viene dotato di un'arma, è fatto entrare dal suo aguzzino nel grandioso albergo e viene controllato a vista. " terrorizzato, indifeso e smarrito. Ogni tanto al telefono portatile gli si fa sentire le voce della piccola, che egli tranquillizza, malgrado il delitto impostogli ed il ricatto subìto con il sequestro. Nel programma dei congiurati (gente della Polizia, un uomo potente di loschi affari, perfino Brendan Grant, il marito della vittima designata) lui figurerà un giorno come uno squilibrato assetato di vendetta. Più volte Gene si trova non lontano dal Governatore, ma spararle non è facile nella folla della Convention, con il suo persecutore che, implacabile, lo controlla. Un parziale, ma concreto aiuto, Watson lo trova in Huey, il lustrascarpe dell'albergo, un reduce di guerra di colore, mentre nell'ombra e nei corridoi si materializzano coloro che sono implicati nel complotto. Intanto si comincia a sparare e cade morta Krista, l'assistente speciale del Governatore. Eleanor Grant scopre così che non solo si sta per attentare alla sua vita, ma che il suo stesso marito fa parte della trama eversiva. Il misterioso complotto si conclude con la morte di varie persone e "agenti"; il Governatore, benché macchiata di sangue, sfugge al suo crudele destino; Gene Watson deve lottare fino all'estremo; il perfido Smith paga il fio della sua attività, mentre colui che, per i suoi fini ambiziosi di potere, aveva sempre operato anonimo riesce a sfuggire indenne. Per riabbracciare la figlia, lo sfortunato ma coraggioso Watson dovrà agire arma alla mano fino all'automobile nera dove Lynn era stata sequestrata.
SCHEDA FILM
Regia: John Badham
Attori: Johnny Depp - Gene Watson, Courtney Chase - Lynn Watson, Charles S. Dutton - Huey, Christopher Walken - Mr. Smith, Roma Maffia - Miss Jones, Bill Smitrovich - Ufficiale Di Giustizia, Gloria Reuben - Krista Brooks, Marsha Mason - Eleanor Grant, Peter Strauss - Brendan Grant, G.D. Spradlin - Uomo Misterioso
Soggetto: Patrick Sheane Duncan
Sceneggiatura: Patrick Sheane Duncan
Fotografia: Roy H. Wagner
Musiche: Arthur B. Rubinstein
Montaggio: Frank Morriss
Scenografia: Philip Harrison
Costumi: Mary E. Vogt
Effetti: Mike Reedy, Ken Clark, Jeff Jarvis
Durata: 90
Colore: C
Genere: THRILLER AZIONE
Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI
Produzione: PARAMOUNT PICTURES
Distribuzione: UIP - CIC VIDEO - DVD PARAMOUNT (2002)
NOTE
REVISIONE MINISTERO MAGGIO 1996
CRITICA
Minuti contati si fregia di stupendi titoli di testa (gli ingranaggi di un orologio e i dettagli di una pistola a tamburo minacciosamente ingigantiti), del ritmo adeguato capace di accelerare e rallentare l'azione, di sequenze angoscianti, di movimenti di macchina e geometrie visive che restituiscono il senso di smarrimento e di paura che attanaglia il protagonista, qualche azzeccata figura di contorno. Qualche sbandamento stilistico (gli eccessi espressionisti degli uomini che complottano contro la signora Grant) non inficia la qualità complessiva del film. (Il Mattino, Alberto Castellano, 30/4/96) L'azione, nonostante il martellare di quel dilemma angoscioso, ristagna, le situazioni, anche se non tutte identiche, si ripetono, riproponendo di continuo gli stessi climi e le stesse tensioni, e i personaggi, pur disegnati con una certa attenzione psicologica, rasentano spesso il luogo comune con il protagonista costretto a scandire senza interruzione il suo stereotipo di uomo qualunque alle prese con faccende più grandi di lui, con il capo dei suoi persecutori che segue fedelmente gli schemi correnti dei tanti "cattivi" hollywoodiani, con la bambina, vittima predestinata e innocente, che sta lì solo per far crescere le atmosfere d'angoscia, con tutti i suggerimenti della paura.(Il Tempo, Gian Luigi Rondi, 6/5/96)