Midsommar - Il villaggio dei dannati

2/5
Chiamatelo Midsonno - Il villaggio dei rintronati: il sopravvalutato Ari Aster confeziona un para-horror agreste e post-hippie, noioso quanto pretenzioso

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USA 2019
Dani e Christian raggiungono un amico che vive in un villaggio di campagna per festeggiare insieme la tradizionale festa di mezza estate, Midsommar appunto. Ma ben presto quei nove giorni "speciali", che vengono festeggiati ogni 90 anni, assumeranno contorni sinistri e disturbanti.
SCHEDA FILM

Regia: Ari Aster

Attori: Florence Pugh - Dani, Will Poulter - Josh, William Jackson Harper - Mark, Jack Reynor - Christian, Julia Ragnarsson - Inga, Anna Åström - Karin, Archie Madekwe - Ingemar, Ellora Torchia, Vilhelm Blomgren

Soggetto: Ari Aster

Sceneggiatura: Ari Aster

Fotografia: Pawel Pogorzelski

Montaggio: Lucian Johnston

Costumi: Andrea Flesch

Durata: 140

Colore: C

Genere: DRAMMATICO HORROR

Produzione: PATRIK ANDERSSON, LARS KNUDSEN PER B-REEL FILMS

Distribuzione: EAGLE PICTURES

Data uscita: 2019-07-25

TRAILER
NOTE
- TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI: FREDRIK HEINIG.
CRITICA
"L'horror è diventato adulto. O, forse, è solo tornato a essere tale. Nato come genere "serio", con registi quali Murnau e Dreyer, negli ultimi decenni il film di paura era diventato un intrattenimento per adolescenti sempliciotti. Invece nelle ultime stagioni, grazie a nuovi talenti come Jordan Peele ('Scappa-Get Out , Us') e Ari Aster, sta riacquistando il suo valore semantico e simbolico. (...) Ari Aster, anche sceneggiatore del film, si è inventato un mondo a parte (...) che comunica un senso di malessere anche a chi guarda. Però ciò che gli sta più a cuore è ridefinire i codici del cinema dell'orrore ribaltandone il rapporto, fondativo, tra luce e tenebre. Se il genere, infatti, è il dominio del buio, in cui allignano mostri e fantasmi, qui la paura sorge - all'opposto - dalla luce intensa e perenne del circolo polare, tingendo di riflessi sinistri il sole e la natura lussureggiante. Il suo primo lungometraggio, 'Hereditary - Le radici del male', aveva fatto parlare di Aster come di un futuro, nuovo maestro del genere; alcuni, invece, lo avevano accusato di eccessivo culto della forma. Cosa di cui il regista non si è fatto un problema. 'Midsommar' si prende tutto il tempo per installare personaggi e situazioni (anche se in montaggio Aster ha dovuto sacrificare 80 minuti, la durata è insolita per un horror); poi adotta un'estetica che non lascia nulla al caso. Inquadrature ampie ed elaborate, dalla costruzione e dall'equilibrio perfetti (è evidente che i suoi maestri sono Stanley Kubrick e Terrence Malick), celebrano il matrimonio tra cinema d' autore e cinema di genere. In omaggio al quale il cineasta si concede qualche scena "gore" davvero perturbante, che soddisferà anche i patiti del brivido." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 25 luglio 2019)

"(...) Disgustoso film di cui i critici «impegnati» e di sinistra elogeranno simbologie e collegamenti nascosti. Al punto che in sala, come sul set, resistono dannatamente in pochi. Non credetegli e risparmiate il biglietto." (SteG, 'Il Giornale', 25 luglio 2019)

"(...) Riti pagani e funghi allucinogeni nascondono la realtà raccapricciante di una comunità dedita a pratiche oscure e violente. Alla povera Dani, che ha capito tutto molto prima del suo compagno, non resta che subire i danni di un film riuscito solo a metà." (Fulvia Caprara, 'La Stampa', 25 luglio 2019)