Scrittore di successo, Sean ha alle spalle un divorzio e non fa che pagare sostanziosi alimenti. Le donne gli piacciono, ma ne vorrebbe una che non lo sposasse per i suoi soldi. Allorché ha già deciso di vendere tutto per andarsene in Africa, gli sembra di aver trovato l'ideale in Daisy, una donna semplice. Lei fa la pittrice e ha un uomo (Marty) che l'aiuta materialmente, ma che non le dà affetto, sorride subito a Sean ad un party, malgrado l'imbarazzante situazione in cui i due si trovano, quando dei rapinatori, dopo un'irruzione, obbligando tutti i presenti a spogliarsi hanno lasciato Sean e Daisy legati nudi l'uno all'altra. Sean però non le dice di essere un romanziere, anzi dichiara di essere completamente squattrinato. Daisy, che nel frattempo si è innamorata di lui, lascia Marty e quando Sean le fa leggere un grosso manoscritto, lei si permette perfino di proporre alcune correzioni (sempre ignorando che quelle pagine sono già stampate e il libro ha avuto molto successo). Dopo qualche malinteso con Sean, Daisy decide di sposare Marty e di traslocare ma, nell'atto di lasciare il suo alloggio-studio, vede su un giornale la foto dello scrittore e la sua lusinghiera biografia. Precipitatasi a Beverly Hills (altra sorpresa per lei), la donna apprende tutti i precedenti, si rende conto del desiderio di Sean di non incappare in una altra disavventura, ma è ferita delle menzogne di lui. Chiariti i malintesi decidono di sposarsi: Jay avvocato e amico di Sean consiglia un accordo scritto e autenticato per la separazione dei beni, ma né l'uno, né l'altra sentono di essere pienamente felici. Senonché, la sera prima delle nozze, mentre Sean passeggia in riva ad un lago, Dalsy va a giocare in un saloon di slot-machine e qui, come capita spesso ai neòfiti, vince due milioni di dollari. Daisy regala a Marty cinquantamila dollari e costui, soddisfatto per il denaro, scompare. Fra l'ex-finto povero e la nuova ricca tutto sembra ora mettersi per il verso giusto e ci sarà il matrimonio senza cavilli legali per la simpatica coppia.
SCHEDA FILM
Regia: Jerry Belson
Attori: Sally Field - Daisy Morgan, Michael Caine - Sean Stein, Steve Guttenberg - Marty, Peter Boyle - Jay, Jackie Cooper - Ace Morgan, Julie Kavner - Ronnie, Louise Lasser - Joyce, Iman - Hedy, Michael A. Andrews - Hooker, Jerry Lazarus - Mr. Chobanian, Tony Borgia - Tony
Soggetto: Jerry Belson
Sceneggiatura: Jerry Belson
Fotografia: Juan Ruiz Anchía
Musiche: Michel Colombier
Montaggio: Wendy Greene Bricmont
Scenografia: Lilly Kilvert
Costumi: Betsy Heimann
Durata: 95
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: NORMALE, 35 MM
Produzione: AARON SPELLING E ALAN GREISMAN PER CANNON GROUP, GOLAN GLOBUS
Distribuzione: ITALIAN INTERNATIONAL FILM (1990) - WARNER HOME VIDEO
CRITICA
"Questa commediola senza vitamine, scritta e diretta con sciatteria da Jerry Belson, dovrebbe portare in auge sofisticati battibecchi, ma purtroppo la love story tra Caine e la semplice Daisy, pittrice seriale per hotel, già promessa a Steve Guttenberg, non ci solletica mai. Il regista, anche sceneggiatore di 'Mi arrendo... e i soldi' ('Surrender') fa qualche tentativo di battuta sociale, tenta di dipingere le stramberie della fetta di mondo che sta a Beverly Hills, riporta a galla le bisbetiche domate, ma in realtà non riesce a rianimare un copioncino asfittico, sempre in punto di morte. Appena salvato, qua e là, dalla simpatia -(acquistata altrove) di visi noti come quello di Caine, con un'incredibile parrucca che non gli fa onore, di Sally Field, stavolta non in lacrime, e di Steve Guttenberg, che cerca, anche con i baffi finti, di evadere da 'Scuola di polizia'." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 25 Agosto 1990)
"Poco convinto, con ogni evidenza, di quello che faceva e, di conseguenza, stentando a sua volta a convincere. Salvo, forse, nelle evoluzioni dei tre grandi interpreti che ha coinvolto nell'impresa. Lo scrittore, pensate, è addirittura Michael Caine che, pur seminascosto da una parrucca che lo rende irriconoscibile, riesce a vestire il suo scrittore di molti vezzi e di non poche amenità: con una cordialità mai disgiunta da quel distacco britannico di cui non si priva neanche nei film che Hollywood gli impone. La pittrice in serie è Sally Field, volutamente ingenua e sempliciotta. ma con guizzi, anche briosi, di molto sapore. Il suo amico è Steve Guttenberg, adorno di due splendidi baffoni. Come poliziotto in altre occasioni, forse era più saldo, ma anche qui non è proprio da buttare. Sale ne ha molto, anche quando deve apparire scipito." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo')
"La commedia brillante di lotta tra i sessi è così così, qualunque: ma Michael Caine è veramente un attore irresistibile, bravo qui com'era bravo in 'Hannah e le sorelle' di Woody Allen, simpatico, sornione e riduttivo quanto Mastroianni. Bisogna vederlo in una sequenza, che nelle commedie del genere è di solito riservata alle donne, di felice e nervosa preparazione al primo appuntamento: sotto la doccia canta canzoni d'amore usando la saponetta come microfono, allo specchio si sfoltisce le sopracciglia, mette e cambia tre o quattro vestiti, fa prove di gesti o di toni di voce, e per vedere Sally Field a cena è già pronto a mezzogiorno meno un quarto. Come coppia amorosa, Caine-Field sono un po' vecchiotti, però vivaci e gradevoli, il copione abbastanza piatto ha il vantaggio di trattare l'importanza decisiva dei soldi nelle vicende sentimentali con concretezza pragmatica e sano cinismo." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 26 Agosto 1990)