Domenico Scandella detto Menocchio, il 28 aprile 1584 subisce un interrogatorio da parte dell'Inquisizione. Mugnaio autodidatta di un piccolo villaggio sperduto fra i monti del Friuli viene accusato di eresia; non dà ascolto alle suppliche di amici e famigliari e invece di fuggire o patteggiare, affronta il processo. Non è solo stanco di soprusi, abusi, tasse, ingiustizie. In quanto uomo, Menocchio è genuinamente convinto di essere uguale ai vescovi, agli inquisitori e persino al Papa, tanto che nel suo intimo spera, sente e crede di poterli riconvertire a un ideale di povertà e amore.
SCHEDA FILM
Regia: Alberto Fasulo
Attori: Marcello Martini - Menocchio, Maurizio Fanìn - Inquisitore, Carlo Baldracchi - Carceriere Parvis, Nilla Patrizio - Moglie, Emanuele Bertossi - Zanutto, Agnese Fior - Figlia, Mirko Artuso - Pre Melchiorri, Giuseppe Scarfì - Vicario generale, David Wilkinson - Cancelliere inquisitore, Roberto Dellai - Vescovo Maro, Gino Segatti - Pre Vorai, Roberta Potrich - Strega torturata dall'Inquisizione
Sceneggiatura: Enrico Vecchi, Alberto Fasulo
Fotografia: Alberto Fasulo
Musiche: Paolo Forte - musiche originali
Montaggio: Johannes Nakajima
Scenografia: Anton Spazzapan
Costumi: Viorica Petrovici
Suono: Mirrel Cristea, Sebastian Zsemlye, Riccardo Spagnol - montaggio, Stefano Grosso - montaggio, Daniela Bassani - montaggio
Aiuto regia: Chiara Santo
Durata: 104
Colore: C
Genere: DRAMMATICO STORICO
Specifiche tecniche: (1:2.35), | DCP
Produzione: NADIA TREVISAN PER NEFERTITI FILM IN CO PRODUZIONE CON RAI CINEMA, BOGDAN CRĂCIUN PER HAI-HUI ENTERTAINMENT
Distribuzione: NEFERTITI FILM
Data uscita: 2018-11-08
NOTE
- REALIZZATO CON LA CONSULENZA DEL CIRCOLO CULTURALE MENOCCHIO DI MONTEREALE VALCELLINA, CON IL CONTRIBUTO DI MIBACT DIREZIONE GENERALE CINEMA - SVILUPPO SCENEGGIATURE ORIGINALI, CON IL SOSTEGNO DI FILM COMMISSION DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, RE-ACT, CNC ROMANIAN FILM CENTRE, EAVE PRODUCERS WORKSHOP, MUSEO CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO DI TRENTO, MENZIONE SPECIALE EURIMAGES CO PRODUCTION DEVELOPMENT AWARD, EAVE PRODUCERS WORKSHOP, FRIULI VENEZIA GIULIA FILM COMMISSION, TRENTINO FILM COMMISSION, CNC ‐ CENTRUL NATIONAL AL CINEMATOGRAFIEI.
- CONSULENZE STORICHE, SCIENTIFICHE E LETTERARIE ANDREA DEL COL, GIAN PAOLO GRI, ALDO COLONNELLO, ROSANNA PARONI BERTOJA, CIRC. CULTURALE MENOCCHIO, RICERCA STORIOGRAFICA BASATA SULL'OPERA 'DOMENICO SCANDELLA DETTO MENOCCHIO I PROCESSI DELL'INQUISIZIONE (1583‐1599)' DI ANDREA DEL COL, I VERBALI DEI PROCESSI INQUISITORIALI A DOMENICO SCANDELLA DETTO MENOCCHIO SONO CONSERVATI PRESSO L'ARCHIVIO ARCIVESCOVILE DI UDINE.
- IN CONCORSO AL 71. FESTIVAL DI LOCARNO (2018) NELLA SEZIONE 'CONCORSO INTERNAZIONALE'.
- CANDIDATO NASTRI D'ARGENTO 2019 PER: MIGLIOR FOTOGRAFIA.
CRITICA
"(...) A renderlo celebre era stato, nel 1976, un libro di Carlo Ginzburg, 'Il formaggio e i vermi', dove si sottolineavano l'originalità e la forza della sua visione del mondo, che sembravano rimettere in discussione la tradizionale visione della cultura popolare e del suo rapporto con le istituzioni dominanti. Il documentarista Alberto Fasulo (vincitore anni fa del Festival di Roma con 'Tir'), per il suo esordio nel cinema di finzione, presentato all'ultimo Festival di Locarno, non si è rifatto al libro di Ginzburg ma ai documenti e alle ricerche successive di Andrea Del Col. La figura che ne emerge è comunque quella di un uomo del popolo che elabora una visione alternativa a quella della Chiesa, dal punto di vista teologico (Dio è dovunque, dice) e politico ('I peccati li avete inventati voi'). (...) Ne emerge una visione che si concentra non solo sulla dinamica tra inquisito e inquisitori, ma tra un uomo e il proprio mondo: Menocchio è parte di una comunità, ne è espressione piena e consapevole, i dialoghi si ispirano, ma alla lontana, ai verbali, restituendo un personaggio meno 'mugnaio' e più 'eretico'. Ma l'attenzione del regista, coerente con il suo percorso, è volta a rendere la presenza fisica dei personaggi e dei luoghi, scegliendo volti che incarnino credibilmente personaggi lontani 500 anni (impressionante la scelta delle facce, a cominciare dal protagonista Marcello Martini). La frontalità, i primissimi piani, spesso senza controcampi, stringono i personaggi in una morsa. Il senso fisico della presenza dei personaggi è filtrato però attraverso una ricerca formale tendente al pittorico, che esalta la luce, secondo una linea riconoscibile e collaudata, quasi un genere, che unisce al gusto della ricerca storica quello del confronto con la pittura, e la ricerca di modelli di rappresentazione stilizzati, insomma carnali ma non realistici. Il modello più vicino sembrano essere certi film di Paolo Benvenuti, come Confortorio o Gostanza daLibbiano. E, sullo sfondo, le vie opposte ma non inconciliabili del Rossellini televisivo e della Passione di Giovanna d'Arco di Dreyer." (Emiliano Morreale, 'la Repubblica', 08 novembre 2018)