TRAMA BREVE
"La storia è fatta da quelli che infrangono le regole" recita lo slogan pubblicitario del film. E' la storia di Carl Brashear, primo afroamericano sommozzatore della Marina Militare statunitense, e del suo istruttore, che dapprima lo ostacola ma poi decide di aiutarlo, colpito dalla determinazione con cui supera tutti gli ostacoli.
TRAMA LUNGA
Anni '50. Nelle campagne del Kentucky Carl Brashear, giovane di colore, ha progetti molto precisi per il proprio futuro. Pur essendo figlio di un agricoltore, si arruola in Marina, che da poco si è aperta alle minoranze etniche. Per due anni scrive lettere, prima di essere ammesso nel programma della scuola Sub. L'ufficiale istruttore, Bill Sunday, non vuole però sentir parlare né di Carl né delle sue ambizioni. Sunday è oggi un ufficiale della Marina addetto ai corsi e diventato famoso non solo per i guai che ha sempre creato a motivo del suo difficile carattere ma anche per gli straordinari risultati ottenuti come sommozzatore. Nel corso delle lezioni, Sunday crea a Carl tutti gli ostacoli possibili, aspettando che il ragazzo crolli e si ritiri. Non è così, e anzi Carl si afferma ad alto livello e partecipa a molte missioni. In una di queste, anni dopo, perde una gamba, viene curato e indicato per la pensione. Carl però ancora una volta si ribella e vuole affidarsi alla riabilitazione per tornare operativo. In questo sforzo si trova a fianco proprio Sunday, che ora lo sostiene: anche in tribunale dove il caso è arrivato, e che emette sentenza a favore dell'impegno di Carl. Quando arriva il momento naturale della pensione, Carl ha il grado di Capo Istruttore Subacqueo, il più alto cui possa aspirare un soldato di leva.
SCHEDA FILM
Regia: George Tillman Jr.
Attori: Robert De Niro - Billy Sunday, Cuba Gooding Jr. - Carl Brashear, Charlize Theron - Gwen Sunday, Aunjanue Ellis - Jo, Hal Holbrook - Sig. Pappy, Michael Rapaport - Snowhill, Powers Boothe - Capitano Pullman, David Keith - Capitano Hartigan, Holt McCallany - Rourke, Joshua Leonard - Isert, Dennis Troutman - Boots, Joshua Feinman - Duboyce, David Conrad - Hanks, Lonette McKee - Ella, madre di Carl, Carl Lumbly - Mac, padre di Carl
Soggetto: Scott Marshall Smith
Sceneggiatura: Scott Marshall Smith
Fotografia: Anthony B. Richmond
Musiche: Mark Isham
Montaggio: Dirk Westervelt, John Carter
Scenografia: Leslie Dilley
Costumi: Salvador Pérez Jr.
Effetti: Kai Shelton, Rich Thorne, Bruno Van Zeebroeck, Mark G. Soper
Altri titoli:
The Diver
Navy Diver
Men of Honour
Durata: 129
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM, DE LUXE
Tratto da: basato sulla vita di Carl Brashear
Produzione: ROBERT TEITEL, BILL BADALATO PER FOX 2000 PICTURES, STATE STREET PICTURES
Distribuzione: 20TH CENTURY FOX ITALIA
Data uscita: 2001-04-13
CRITICA
"Biografia vecchio stile (di ogni immagine si può intuire la composizione e il momento in cui apparirà) ma costruita solidamente. La moglie cattiva è Charlize Theron". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 13 aprile 2001)
"Al di là della confezione vecchio stile scelta dal regista George Tillman Jr., ci si chiede cosa irrita di più: se il De Niro crudele canaglia fascista,che pare un incrocio tra Braccio di Ferro e il Marlon Brando di 'Riflessi in un occhio d'oro', se l'inverosimile Gooding jr votato al masochismo estremo come un'eroina di Lars von Trier, oppure la sbandierata ideologia superomista e insaziabile di retorica d'un film più incline al sadomasochismo che all'antirazzismo". (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 13 aprile 2001)
"Invecchiare stanca. Arrivato vicino alla senilità, Robert De Niro è stato preso dall'ansia ed ha sbagliato parecchie mosse. Così ha rifiutato il ruolo del boss crudele in 'Gangs of New York' e si è sprecato in troppi film di profilo basso. (...) Nel marziale 'Men of honor', nella parte del 'primo capo' addetto all'addestramento degli allievi, il grande Bob eccede in smorfie e tic. Francamente è il peggiore di tutti". (Claudio Carabba, 'Sette', 26 aprile 2001)
"Nel rispetto dei codici dei generi, ben scritto dal debuttante Scott Marshal Smith, 'Men of Honor' è un film di solida fattura, dai sentimenti manichei, con un De Niro straordinariamente reazionario, che recita anche muovendo le rughe delle palpebre degli occhi: e un Cuba Gooding jr., quello di 'Jerry Maguire', con l'occhio pesto dell'umiliato che guarda all'infinito della Storia. Come col film di Redford sul golf, siamo di fronte a un recupero del vecchio buon stile del cinema Usa, senza trucchi, quello che s'interessava agli uomini, alle loro memorie e anche alle loro protesi". (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 14 aprile 2001)