Immagini, disegni, fotografie, memorie, testimonianze, voci e suoni per raccontare la vita e le opere dell'architetto Carlo Scarpa.
SCHEDA FILM
Regia: Riccardo De Cal
Soggetto: Riccardo De Cal
Fotografia: Rolando Menardi
Musiche: Riccardo De Cal
Montaggio: Riccardo De Cal
Altri titoli:
Memoriae Causa - Carlo Scarpa e il complesso monumentale Brion 1969-1978
Durata: 57
Colore: C
Genere: BIOGRAFICO DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: SUPER 16
Produzione: GIANNI DI CAPUA PER FONDAZIONE BENETTON INIZIATIVE CULTURALI
NOTE
- CONSULENZA SCIENTIFICA: GUIDO PIETROPOLI.
CRITICA
dalle note di regia: "Il cinema è forse il mezzo più adatto per raccontare un oggetto architettonico: offre la
possibilità di muoversi negli spazi, lascia sentire i suoni, permette un coinvolgimento pressochè totale dei sensi. Per raccontare il monumento funebre Brion si è scelto di usare la pellicola, più per questioni di coerenza filologica che reali necessità pratiche: il digitale è un supporto senza matericità, e per un'opera che aspira all'eternità ci voleva l'organicità e la 'sostanza' rassicurante del film. Scarpa amava moltissimo e sceglieva con cura la carta su cui disegnare e schizzare i suoi progetti. L'estrema essenzialità con cui si è cercato di operare tenta un ricongiungimento con la filosofia della costruzione scarpiana, ma nello stesso tempo suggerisce i molteplici significati presenti nella sua architettura: l'orientamento astronomico del luogo è solo un esempio di ciò che è emerso casualmente durante un'intervista al capomastro. Il montaggio delle sequenze cinematografiche lascia spesso sospesa l'interpretazione degli oggetti, non più solamente architetture, ma frammenti saturi di carica lirica, e opera una sorta di traduzione tra linguaggi diversi, rispettosa delle pertinenze e delle salienze di ciascuno."
"...girato con grande maestria, segue la vita di questa architettura, accompagnandola dalla mattina alla sera, facendola percorrere dalla luce e dall'ombra, dal sole e dalla pioggia. Uno straordinario documento..." (Renato
Pallavicini, "l'Unità", 18 febbraio 2007)
"...un vero e proprio saggio di architettura in forma filmica, che evita il linguaggio della critica d'arte proponendo l'esperienza pura e semplice dell'organismo architettonico. Indimenticabili sono i racconti degli artigiani, nelle loro parole, che sembrano provenire da un film di Olmi, Scarpa appare come il capomastro di una fabbrica medioevale..." (Antonio Costa "Corriere della Sera", 15 giugno 2007)
"...se si può definire poetica l'architettura di Scarpa, altrettanto certamente si può definire poetica la cinematografia di Riccardo De Cal, creando un documento di suggestiva bellezza e sospensione lirica..." (Paola Altichieri Donatella, "L'Arena di Verona")