Firenze. Nanà ha 40 anni, è single, vive con il suo gatto Marcel e gestisce insieme all'amica Benedetta una piccola libreria. Nanà è contenta della sua vita e non cerca niente di più, ma l'organizzazione del matrimonio di sua sorella Beatrice stravolgerà le sue abitudini e insinuerà in lei una serie di dubbi che mineranno le sue certezze sull'amore...
SCHEDA FILM
Regia: Nina di Majo
Attori: Margherita Buy - Nanà, Fabio Volo - Alessandro, Luciana Littizzetto - Benedetta, Francesca Inaudi - Beatrice, Marisa Berenson - Lucrezia, Mohammad Bakri - Bauer, Massimo De Francovich - Neri, Italo Dall'Orto - Don Italo, Gianna Giachetti - Milena, Elisabetta Piccolomini - Chiara, Stefano Abbati - Enzo, Jarkko Pajunen - Sven, Antonio Petrocelli - Renato Andreini, Sergio Forconi - Anselmo, Laura Pestellini - Zia Iolanda, Danilo Nigrelli - Enzo, Nicoletta Boris - Commessa lista nozze, Mehmet Günsür - Andrea, Lorenzo Caponetto - Leonardo
Soggetto: Francesco Bruni, Antonio Leotti, Nina di Majo
Sceneggiatura: Francesco Bruni, Antonio Leotti, Nina di Majo
Fotografia: Cesare Accetta
Musiche: Carlo Crivelli
Montaggio: Giogiò Franchini
Scenografia: Giancarlo Basili
Costumi: Grazia Colombini
Suono: Pompeo Iaquone
Durata: 102
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: BEPPE CASCHETTO PER I.T.C. MOVIE, RAI CINEMA
Distribuzione: 01 DISTRIBUTION (2010)
Data uscita: 2010-04-23
TRAILER
NOTE
- CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2010 PER: MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA (MARGHERITA BUY) E NON PROTAGONISTA (LUCIANA LITTIZZETTO).
CRITICA
"Dopo le incursioni nelle cupe stagioni dell'intellettual-borghesia tra 'Autunno' (1999) e 'Inverno' (2002), la 35enne regista napoletana vira sulla commedia, seppur ancorata a un look da Salone del mobile e Settimana della moda. Le sue macchiette abitano la Firenze bene, si nutrono di psicho-cliché mentre ci ricordano che il quattrino non dorme mai. (...) Film ombelicale, ovviamente comico sintesi del vissero tutti griffati e contenti." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 22 aprile 2010)
"A essere cattivelli si potrebbe dire che la recensione di 'Matrimoni e altri disastri' è già iscritta nel titolo. Peraltro neanche così originale.(...) Protégée di Nanni Moretti, che la elesse tra i suoi bimbi belli, la regista di 'Autunno' e 'L'inverno', cresciuta idealmente tra Antonioni, Allen e Losey, s'è presa una vacanza disimpegnata. (...) Tuttavia 'Matrimoni e altri disastri', pur nella programmatica carineria che fa il verso a certi modelli britannici di successo, non è una riuscita. Sarà perché spira un'aria fasulla, piaciona (...). Alla fine i migliori in campo risultano Margherita Buy e Fabio Volo, che vanno un po' col pilota automatico e però si divertono a modulare i tic dei rispettivi personaggi: lei sensuale e sensibile, sempre spiazzata dagli eventi; lui pronto a tutto per emergere, ma in fondo custode di una certa onestà 'working class'." (Michele Anselmi, 'Il Riformista', 21 aprile 2010)
"Parliamo di Nina di Majo, giovane regista di questa commedia mainstream con cast stellare. Il suo nome è noto ai 'cultori della materia', a chi ha seguito le evoluzioni del giovane cinema d'autore che s'affacciava, pieno di promesse, a metà degli anni Novanta, dando prova di uno sguardo nuovo che s'affrancava testardamente dalla prolissità del cinema dell'epoca. (...) Ora ritroviamo Nina di Majo, oggi, a otto anni di distanza (che sono tanti per una regista emergente) con una frizzante commedia, apparentemente stereotipata, dal titolo inequivocabile, 'Matrimoni e altri disastri' con Margherita Buy, Fabio Volo e Luciana Litizzetto. Verrebbe da dire: che cosa è successo alla rigorosa di Majo in questi otto anni di astinenza? La cura del 'mercato' ha giocato una brutta carta alla promettente regista che s'è formata all'insegnamento di Martone ed è stata benedetta da Moretti? Bene, i pregiudizi e le apparenze non scalfiscono questo film coraggioso e la sua regista spavalda, capace di prendere il toro per le corna, la commedia, e farne una versione rispettosa di quella tradizione ma anche felicemente autoriale, e di regia. D'altronde la di Majo ha sempre frequentato la commedia, ma senza piegarsi al regime della nostra unica commedia, 'all'italiana', bensì portandosi verso quella classica americana (Wilder, Lubitsch) e quella europea, soprattutto francese (Rohmer, Resnais). Questo sguardo lo ritroviamo in 'Matrimoni e altri disastri', però un po' più stemperato e meno irriguardoso verso i nostri Risi e compagni. (...) Potrebbe sembrare una normale commedia, più o meno sofisticata, già vista. Invece la di Majo riesce ad entrare nei gangli della rappresentazione sociale, senza lesinare in frecciatine e punture (anche se avrebbe potuto concedere di più alla sua ironia nera, e a quel po' di ferocia di cui è capace). 'Matrimoni e altri disastri' è un film intelligente. E questo non è poco." (Dario Zonta, 'L'unità', 23 aprile 2010)
"Ci si sarebbe potuti divertire tanto in 'Matrimoni e altri disastri' di Nina di Majo. La trama c'è e gli attori pure. Ma è troppa la carne al fuoco. Gli intrecci non tengono il ritmo del ridicolo (perfino Luciana Littizzetto risulta opaca) e finiscono a volte per essere melodrammatici. Come se la mano della regista avesse indugiato, dispiacendosi di non dare il dovuto decoro alla bella figura della protagonista, lasciando il film senza un'identità precisa." (Cristina Battocletti, 'Il Sole 24 Ore', 23 aprile 2010)
"Ecco un nome da ricordare, Nina di Majo. Sperando che questo riuscito esordio trovi presto, o anche un po' più tardi, conferma. Per carità 'Matrimoni e altri disastri', che già nel titolo porta impressa l'ironia della regista, non è certo un capolavoro. Ma nell'asfittica commedia all'italiana, piena di pedanti tromboni, spicca per arguzia, leggerezza e senso dell'umorismo La storia è semplice, anzi, a dirla tutta, il pretesto su cui si regge e fin troppo fragile. (...) Si ride spesso, anche se certi personaggi sono poco più che macchiette, con la Littizzetto nell'immutabile ruolo della sfigata. E poi Volo è bravo e la Buy magnifica. Pazienza se mamma Marisa Berenson in realtà ha soltanto quindici anni più di lei." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 23 aprile 2010)