Francia, 1970. Lucie, una ragazzina scomparsa, dopo un anno di inutili ricerche viene ritrovata in stato catatonico sul ciglio di una strada. Denutrita e male in arnese, è molto confusa e non ricorda nulla dei suoi rapitori, tanto meno di come sia riuscita a fuggire dalla cella frigorifera di un mattatoio abbandonato, che ben presto si rivela essere stato il luogo della sua prigionia. Ricoverata in ospedale, Lucie pian piano torna alla normalità e stringe un forte legame di amicizia con Anna, una ragazzina che ha subito violenze e abusi dai suoi familiari.
Quindici anni dopo, Lucie sente che è arrivato il momento di vendicarsi e si mette alla ricerca dei suoi rapitori, ma l'incubo, per lei ed Anna, non è finito...
SCHEDA FILM
Regia: Pascal Laugier
Attori: Morjana Alaoui - Anna, Mylène Jampanoï - Lucie, Catherine Bégin - Mademoiselle, Robert Toupin - Padre, Patricia Tulasne - Madre, Juliette Gosselin - Marie, Xavier Dolan - Antoine, Isabelle Chasse - Creatura, Mike Chute - Carnefice, Jessie Pham - Lucie a 10 anni, Erika Scott - Anna bambina, Gaëlle Cohen, Anie Pascale, Emilie Miskdjian
Soggetto: Pascal Laugier
Sceneggiatura: Pascal Laugier
Fotografia: Stéphane Martin, Nathalie Moliavko - Visotzki
Musiche: Willie Cortés, Alex Cortés
Montaggio: Sébastien Prangère
Scenografia: Jean-André Carrière
Effetti: Buzz Image Group
Durata: 97
Colore: C
Genere: HORROR
Specifiche tecniche: SUPER 16 STAMPATO A 35 MM (1:1.85)
Produzione: CANAL HORIZONS, CANAL+, CINÉ CINÉMAS, ESKWAD, TCB FILM, WILD BUNCH
Distribuzione: VIDEA CDE (2009)
Data uscita: 2009-06-12
TRAILER
NOTE
- PRESENTATO AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (III EDIZIONE, 2008) NELLA SEZIONE 'L'ALTRO CINEMA/EXTRA'.
CRITICA
"Il francese Pascal Laugier girerà il prossimo 'Hellraiser' e questo spiega molte cose. Qui non esita a mostrare corpi incatenati, corpi consumati, corpi piagati, corpi mutilati, corpi morti ammazzati, corpi quasi decomposti, corpi martoriati, corpi abbrustoliti... Se ne compiace, è vero. E, complici le more protagoniste occhiute, rischia più volte di sbandare nel fatiscente horror d'oriente. Ma riesce a mantenere un accattivante tono solenne e un rigoroso occhio da Argento Vivo che sottraggono la trama al rigor mortis, la resuscitano, la spingono alla Visione. Per essere un horror (da noi) estivo, non è poco." (Alessio Guzzano, 'City', 12 giugno 2009)