MARIKA DEGLI INFERNI

La contadinella Marika, educata severamente dallo zio sacerdote, in occasione di una carestia viene mandata dallo stesso a Nimega. Raggiunta avventurosamente la città, Marika scopre che la zia Agnese si è impiccata per disperazione. Nimega, infatti, è dominata dalla miseria e dalla confusione. Quando la fanciulla disperata sarebbe ormai facile preda di soldatacci o di vagabondi, le si offre quale protettore Muenen, un attore girovago che nei "morality plays" (misteri medievali popolari su favole moraleggianti) è solito impersonare la figura del Maligno, aiutato da una maschera da caprone nonchè dal volto sinistro perchè guercio da un occhio. Muenen, che esercita su Marika indifesa un fascino crescente, la conduce verso Sud e poi ad Anversa. Prima di giungervi, l'attore uccide e deruba un mercante, così che può fissare la sua dimora in un albergo-bettola da gran signore. Ma la città è colpita dalla peste. Alcuni giovinastri violentano Marika e, per paura della vendetta di Muenen, uccidono uno di loro e lo seppelliscono nella palude. I superstiziosi cittadini accusano Marika di stregoneria e non riuscendo a mettere le mani su di lei, fuggita mescolandosi agli appestati, bruciano sul rogo Berta, la padrona della taverna. Finalmente sola, Marika vaga nella campagna e incontra ancora una compagnia di attori girovaghi che "forse" si mette a seguire.