MANON DELLE SORGENTI

Il padre di Manon, un gobbo che nella sua natia Provenza possedeva una bella fattoria, è morto in miseria in seguito alle truffe di Ugolino. Questi, per portargli via, per pochi soldi, la fattoria, l'ha privata dell'acqua, facendo inaridire la vicina sorgente. Ora Manon vive con la madre in una grotta sulla montagna. La questione dell'acqua è di capitale importanza per il paese, dove il prezioso elemento scarseggia. Un giorno l'acqua viene a mancare del tutto e poichè a nulla servono i complicati consigli di un tecnico, venuto dalla città, il consiglio comunale scongiura il parroco di indire una processione per invocare l'intervento di San Domenico. Avendo il parroco osservato che la processione non può ottenere il desiderato effetto se i partecipanti non hanno la coscienza a posto, il consiglio comunale si riunisce per un esame di coscienza. Durante la seduta vengono rivelate le truffe commesse da Ugolino ai danni del padre di Manon. Ugolino tenta di negare e alla fine corre a rinchiudersi nella sua villa, dove però è tormentato da paurosi incubi. Alla fine, assillato dal bisogno di riparare al male fatto, lascia per testamento ogni suo avere a Manon. Impazzisce e si uccide. Si effettua l'invocata processione, l'acqua riprende a zampillare: Manon, che voleva lasciare il paese, vi rimane e sposa il maestro di scuola.