Il regista Jonathan Demme segue il tour dell'ex Presidente americano, Jimmy Carter, in occasione dell'uscita del suo ultimo libro, "Palestine: Peace Not Apartheid". Carter, 39° Presidente degli Stati Uniti, si è sempre adoperato come mediatore tra i capi di stato per appianare i conflitti tra i paesi. Convinto sostenitore della giustizia, Carter ha scritto più di 20 libri su problemi che riteneva di vitale importanza. Ora, sia dal punto di vista pubblico che personale, ha deciso di scendere in campo a favore della questione palestinese. Perché il suo messaggio di pace venga recepito, accolto e sostenuto dall'opinione pubblica americana.
SCHEDA FILM
Regia: Jonathan Demme
Attori: Jimmy Carter - Se stesso, Rosalynn Carter - Se stessa
Soggetto: Jonathan Demme
Fotografia: Declan Quinn
Musiche: Alejandro Escovedo, Djamel Ben Yelles
Montaggio: Kate Amend
Effetti: Brian Scott Benson
Altri titoli:
He Comes in Peace
Jimmy Carter Man From Plains
Durata: 120
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Produzione: PARTICIPANT PRODUCTIONS
NOTE
- PREMIO FIPRESCI, BIOGRAFILM AWARD, HUMAN RIGHTS FILM NETWORK AWARD ALLA 64. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2007) NELLA SEZIONE 'ORIZZONTI DOC'.
CRITICA
Dalle note di regia: "L'opportunità di girare un documentario sul Presidente Carter è stata un'occasione che ho accettato al volo, per la grande stima che nutro nei suoi confronti. Ancor prima di leggerlo, ho scelto come filo conduttore del documentario la promozione del libro 'Palestine: Peace Not Apartheid'. Sapevo che durante quel viaggio l'argomento evocato dal titolo avrebbe probabilmente scatenato numerose proteste. Ammiro il modo in cui il suo comportamento e i suoi atteggiamenti, mai autocensurati, aiutano a mostrare quanto autentica e profonda sia in realtà la sua spinta religiosa - e quanto tremendamente complicato egli sia come essere umano, con un senso dell'umorismo così spiccato, una conoscenza enciclopedica in un numero apparentemente infinito di argomenti - e come possa essere a volte estremamente sensibile e allo stesso tempo audace, volitivo e ostinato - e che si rivela un devoto, adorante marito che ben si adatta al tipo che 'ama le donne'. Ogni volta che rivedo questo film, il Presidente Carter mi fa credere che - sebbene al giorno d'oggi nel mondo ci siano molte cose spaventose e terrificanti - ci possa essere nonostante tutto una reale possibilità di pace e di una vita migliore per le generazioni future se lottiamo per andare d'accordo e se aspiriamo a raggiungere la parte più nobile dell'uomo."
"Il film di Demme pratica il tradizionale pedinamento dell'uomo, nel privato e nel pubblico; lo fa con la pellicola ma anche con microcamere elettroniche dando la sensazione di prossimità e di verità. Sia che Carter sia colto nel pieno di una saga della quaglia vicino alle piantagioni del sud sia che l'ex presidente visiti i sobborghi di New Orleans devastati dal ciclone Kathrina e sostanzialmente, a distanza di due anni, abbandonati al loro destino. Ne viene fuori un ritratto di un uomo di grande integrità morale, religioso ma darwinista, yankee ma internazionale in un impasto di ingenuità ideale rappresentazione del carattere americano, lo stesso che fa sorridere spesso noi europei orgogliosi del nostro cinismo." (Andrea Martini,
'Quotidiano Nazionale', 07 settembre 2007)