Durante una vacanza in Tailandia con la famiglia, il newyorkese Leo sente che è arrivato per lui il momento di dare una svolta radicale alla sua vita. Lui e la moglie Ellen formano una coppia di successo con tanti soldi e impegni ma con poco tempo da dedicare a Jackie, la loro figlia di otto anni. La bambina passa le sue giornate con Gloria, la tata emigrata dalle Filippine per mantenere i suoi due figli. Uno di loro, Salvador, a soli dieci anni decide di cercare un lavoro per affrettare il ritorno della madre. E quando Leo si recherà nelle Filippine per un viaggio di affari una serie di spiacevoli eventi condurranno a drammatiche conseguenze per tutti.
SCHEDA FILM
Regia: Lukas Moodysson
Attori: Michelle Williams - Ellen, Gael García Bernal - Tom, Marife Necesito - Gloria, Sophie Nyweide - Jackie Vidales, Run Srinikornchot - Cookie, Thomas McCarthy - Bob, Jan David G. Nicdao - Salvador, Martin Delos Santos - Manuel, Maria Esmeralda del Carmen - Nonna, Perry Dizon - Zio Fernando, Dona Croll - Alice, Joseph Mydell - Ben Jackson
Sceneggiatura: Lukas Moodysson
Fotografia: Marcel Zyskind
Musiche: Jesper Kurlandsky, Erik Holmquist, Linus Gierta
Montaggio: Michal Leszczylowski
Scenografia: Josefin Åsberg
Costumi: Denise Östholm
Durata: 120
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM, CINEMASCOPE (1:2.35)
Produzione: MEMFIS FILM IN COPRODUZIONE CON FILM I VÄST, PAIN UNLIMITED GMBH FILMPRODUKTION, SVERIGES TELEVISION (SVT), TV2 DANMARK, ZENTROPA ENTERTAINMENTS, ZENTROPA INTERNATIONAL BERLIN
NOTE
- IN CONCORSO AL 59. FESTIVAL DI BERLINO (2009).
CRITICA
Dalle note di regia: Dopo "Container", presentato alla Berlinale nel 2007, penso che il mio nuovo film sia "un grande passo, anche se non sono sicuro sia un passo fatto in avanti o indietro. Questa è una storia molto chiara e lineare, molto vicina a "Tillsammans" anche se affronta tematiche più serie, come quella dei bambini in pericolo."
"Lo svedese Lukas Moodysson: l'autore di 'Fucking Amal', di 'Together', di 'Lilja 4-ever', è un talento sicuro. Ma 'Mammoth', titolo profetico, non è un film, è un sermone che sfonda le porte aperte dei complessi di colpa occidentali per ricordarci che nei paesi ricchi e stressati le mamme non stanno coi figli, che i bambini crescono con tate esotiche, che nei paesi delle tate altri bambini crescono senza mamma. Mentre i papà ricchi, qui Gael Garcia Bernal nei panni di un neomiliardario del web che evidentemente del mondo reale sa poco, magari entrano in contatto con gli orrori di quei paesi, qui Thailandia e Filippine, durante un viaggio d'affari. Miseria, prostituzione, pedofilia: 'Mammoth' offre il giro completo. Ma è tutto così scontato, inerte, smussato dalla bella confezione, che lascia gli spettatori assuefatti e irritati; tanto che perfino la platea berlinese, di solito molto politically correct, ha fischiato senza pietà." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 9 febbraio 2009)
"Il problema è che tutti questi drammi incombono sullo spettatore, tenuto a farsene carico e a vergognarsi d'esistere. In fondo il cinema di Moodysson si riduce a questo: dare un senso di colpa a chi non sta (ancora) male." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 9 febbraio 2009)