Arrivato all'Università Bronson, il giovane Stephen si innamora della bionda Shelly, assai brava a tennis, il che infastidisce Brade, filarino di lei. Aiutato dall'amico Andy, il nuovo venuto si traveste da donna, sotto il falso nome di Stephanie Brown, che Shelly, ammirandone l'abilità tennistica, penserà subito di far giocare in coppia con lei al prossimo torneo. Per agevolare l'intesa, Stephanie - che è stata truccata a dovere, oltre che corredata di congrui panni - viene invitata a condividere la camera di Shelly. Da questo la prevedibile serie senza pause di equivoci, rischi e incontri, poichè il giovanotto continua, in quanto tale, i propri corsi, mentre la schietta amicizia di Shelly gli è cordialmente assicurata. Obbligatosi, però, a controllare voce, reazioni, gesti e sentimenti, Stephen/Stephanie passa anche guai e seri imbarazzi. Una sera, anzi, Shelly, sorpresolo in bagno, indignata lo esclude dalla convivenza. Per fortuna, quanto ai corsi scolastici, i risultati dell'allievo sono di buon livello e, d'altra parte, nel doppio a tennis, Stephanie è assai brava. Alla fine egli riesce a strappare al muscoloso Brade la bionda che ama moltissimo e in modo del tutto naturale, e Shelly - dopo aver appreso dell'amoroso inganno - superato lo choc, riconosce che Stephen è proprio il tipo giusto per lei.
SCHEDA FILM
Regia: Robert Raylor
Attori: Gail O'Grady - Shelly, Chad Lowe - Stephen/Stephanie, Kim Flowers - Jackie, Robert Vaughn, Patrick Breen - Andy
Soggetto: Annie Korzen, Joel Block
Sceneggiatura: Annie Korzen, Joel Block
Fotografia: Claus Loof
Musiche: Robert Randles
Montaggio: Robert Gorgon
Durata: 89
Colore: C
Genere: COMICO
Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI
Produzione: BENNY KORZEN
Distribuzione: TITANUS DISTRIBUZIONE (1992)
CRITICA
Ovviamente una farsa, il che salva una storiella basata sul più classico dei travestimenti, sugli equivoci e i vari quiproquo. Storiella del tutto goliardica e banale, che però non va indenne, come ben si può immaginare, da situazioni, battutine e allusioni assai grossolane. E' lo scotto da pagare, per un canovaccio che forse in mani più agguerrite avrebbe anche potuto innestare il registro della commediola brillante. Goliardica e convenzionale anche la interpretazione. (Segnalazioni Cinematografiche)