Bernardo Arbusti, romano residente a Milano, è un critico musicale con una vera passione per il rock, ed è alla ricerca di notizie su Jimi Hendrix, di cui dovrebbe stendere la biografia. L'affanno della ricerca gli fa trascurare la fidanzata Adriana, che se ne va, lasciandolo alle sue nevrosi. Affidatosi alle cure dello psicanalista Ludwig Altieri, Bernardo s'imbatte, proprio sul pianerottolo del medico, nella giovane Camilla, attrice, anche lei nevrotica, che, durante le riprese, incorre in continue papere, costringendo a innumerevoli ciak. Nasce fra loro una bizzarra solidarietà, fatta di reciproche confidenze sulle proprie nevrosi, sintomi, pillole e terapie. Però ben presto Bernardo inizia a non tollerare il transfert amoroso di Camilla per Altieri e i due, dopo una violenta lite, decidono di non vedersi più. Qualche tempo dopom i due s'incontrano casualmente a Londra: lui è lì per completare le sue ricerche su Hendrix, lei ora si è liberata da Altieri, per infatuarsi di un altro, Attilio De Sorges, il regista teatrale con cui lavora. La gelosia di De Sorges e l'improvvisa ricomparsa di Adriana danno una svolta definitiva al loro nevrotico rapporto: Bernardo e Camilla hanno scoperto di essere innamorati.
SCHEDA FILM
Regia: Carlo Verdone
Attori: Carlo Verdone - Bernardo Arbusti, Margherita Buy - Camilla Landolfi, Elisabetta Pozzi - Adriana, Stefania Casini - Clari, Giancarlo Dettori - Attilio De Sorges, Richard Benson - Se stesso, Dario Casalini - Flavio, Ermanno De Biagi - Regista pubblicitario, Gillian McCutcheon - Vedova Gardner, Didi Perego - Madre di Camilla, Alexis Meneloff - Prof. Altieri, Count Prince Miller - "Cat Fish", Anthony Morton - Parrucchiere, Christopher Owen - Reverendo, Renato Pareti - Loris, Valeria Sabel - Madre di Bernardo, Peggy Phango - Ragazza giamaicana, Guardial Sira - Donna pakistana, Max Cane - Primo poliziotto, Simon Holmes - Secondo poliziotto
Soggetto: Carlo Verdone, Francesca Marciano
Sceneggiatura: Carlo Verdone, Francesca Marciano
Fotografia: Danilo Desideri, Giuseppe Di Biase - operatore
Musiche: Fabio Liberatori
Montaggio: Antonio Siciliano
Scenografia: Francesco Bronzi
Arredamento: Nello Giorgetti, Salvatore Saito
Costumi: Tatiana Romanoff
Durata: 115
Colore: C
Genere: ROMANTICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI
Produzione: MARIO E VITTORIO CECCHI GORI PER C.G. GROUP - TIGER CINEMATOGRAFICA, PENTA FILM
Distribuzione: PENTA, PENTAVIDEO, L' UNITA' VIDEO, CECCHI GORI HOME VIDEO (PEPITE), DVD CECCHI GORI (2002)
NOTE
- PREMIO DAVID DI DONATELLO 1992 PER: MIGLIORE ATTORE A CARLO VERDONE, MIGLIORE SCENEGGIATURA (FRANCESCA MARCIANO E CARLO VERDONE), MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA (ELISABETTA POZZI), MIGLIORE FOTOGRAFIA (DANILO DESIDERI), MIGLIOR MONTAGGIO (ANTONIO SICILIANO).
- NASTRO D'ARGENTI 1992 A MARGHERITA BUY COME MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA.
CRITICA
"Il film ha un garbo che si impone fin dal principio, un andamento scorrevole con le pause e le accelerazioni poste al punto giusto. Attrice duttile e intelligente, Margherita Buy sa graduare i passaggi dai momenti comici ai parossistici e ai sentimentalismi." (Francesco Bolzoni, "Avvenire", 1° febbraio 1992).
"Si ride senza risparmio e senza pentirsene dopo. Segno che l'alchimia fra il poliedrico Verdone e Margherita Buy è perfetta." (Tullio Kezich, "Il Corriere della sera", 1° febbraio 1992).
"Il film, pur parlando di nevrotici, si snoda compatto e fluido, persino rilassato nei dialoghi intelligenti e nelle situazioni comicamente gustose." (Alfio Cantelli, "Il Giornale", 1° febbraio 1992).
"Qui Margherita Buy si conferma interprete sensibilissima." (Fabio Ferzetti, "Il Messaggero", 2 febbraio 1992)
"Il merito di Verdone, che si è scritto la sceneggiatura in collaborazione con Francesca Marciano, è nella costruzione di un racconto in cui i tempi comici sono dosati al millimetro, i dialoghi non perdono un colpo, e, soprattutto, i due personaggi sono analizzati con malizia in tutti i loro risvolti psicologici, facendone qualche volta perfino delle macchiette." (Gian Luigi Rondi, "Il Tempo", 1° febbraio 1992).
"Il nuovo film di Carlo Verdone, scritto con Francesca Marciano, è divertente e intelligente." (Lietta Tornabuoni, "La Stampa", 7 febbraio 1992).
"[...] Il film, non a caso ritirato dalla giostra di Natale, si fa vedere d'un fiato ma non concede sconti sul piano del gusto, del ritmo e della confezione: anzi, ispirandosi ad un taglio 'americano' rapsodico (un po' 'Harry ti presento Sally', un po' Woody Allen) conferisce a Verdone il salvacondotto definitivo per trasbordare dal cinema di caricature al cinema di caratteri. [...] Il film sceglie a poco a poco soluzioni più dichiaratamente comiche ma non viene mai meno l'opzione di follia che rende sfaccettati i personaggi. Verdone ha il coraggio, tra l'altro, di farsi abbastanza da parte e di concedere spesso e volentieri la scena a Margherita Buy. [...] Si ride a volontà, senza dover pagare un tributo all'egotismo pretenzioso del campione di boxoffice." (Valerio Caprara, "Il Mattino", 8 febbraio 1992)