Maciste alla corte del Gran Khan

FRANCIA 1961
Per fronteggiare la minaccia di un'invasione tartara, l'imperatore della Cina chiama in aiuto il Gran Khan dei Mongoli, il quale però fa uccidere a tradimento l'imperatore e si fa proclamare tiranno dell'Impero Celeste. Mentre sta tramando la morte degli eredi al trono, il principe Tai Sung e la principessa Li Ling, sopraggiunge Maciste, pronto a schierarsi dalla parte degli oppressi. Il gigante prende contatto con il capo dei ribelli, Chu, che sta organizzando una sommossa contro il despota. Dopo alterne vicende che vedono ora il sopravvento di Maciste e dei ribelli, ora quello del Gran Khan e delle sue truppe, il despota viene infine ucciso e la principessa Li Ling può sposare il coraggioso Chu che ha combattuto e vinto al fianco del gigante.
SCHEDA FILM

Regia: Riccardo Freda

Attori: Gordon Scott - Maciste, Yoko Tani - Principessa Li Ling, Dante Di Paolo - Bajan, Gabriele Antonini - Chu, Leonardo Severini - Il Gran Khan, Hélène Chanel - Liu Tai, Valéry Inkijinoff - Tao, il gran sacerdote, Franco Ressel - Un predatore del Khan, Chu Lai Chit - Principe Tai Sung, Luong Ham Chau - Gran sacerdote buddista, Ely Yeh - Imperatore Wung, Giacomo Chang, Sergio Ukmar, Antonio Cianci

Soggetto: Oreste Biancoli

Sceneggiatura: Duccio Tessari, Oreste Biancoli

Fotografia: Riccardo Pallottini, Stelvio Massi - operatore

Musiche: Carlo Innocenzi

Montaggio: Ornella Micheli

Scenografia: Piero Filippone

Costumi: Massimo Bolongaro

Altri titoli:

Maciste à la cour du Gran Khan

Le géant à la cour de Kublai Khan

Samson and the Seven Miracles of the World

Goliath and the Golden City

Durata: 96

Colore: C

Genere: AVVENTURA

Specifiche tecniche: DYALISCOPE, EASTMANCOLOR

Produzione: ERMANNO DONATI E LUIGI CARPENTIERI PER PANDA CINEMATOGRAFICA (ROMA), GALLUS PRODUCTIONS(PARIGI)

Distribuzione: REGIONALE - UNIDIS

CRITICA
"Si tratta di un film dal piglio avventuroso realizzato all'insegna della più esteriore spettacolarità. Il ritmo comunque è vivace, le scenografie imponenti, i costumi sfarzosi e non si può negare che l'abile regia di mestiere abbia saputo conferire alla fantastica vicenda costellata di ingenuità un certo interesse. Buona la fotografia a colori; mediocre l'interpretazione." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 50, 1961)