Rosa, madre di quattro figli, possiede un piccolo negozio in una baraccopoli di Manila. Per sbarcare il lunario, Rosa e suo marito Nestor vendono sottobanco anche narcotici, fino a quando la polizia li arresta. I loro figli dovranno smerciare il poco che i genitori hanno lasciato loro per pagare la polizia corrotta.
SCHEDA FILM
Regia: Brillante Mendoza
Attori: Jaclyn Jose - Rosa, Julio Diaz - Nestor, Felix Roco - Jackson, Andi Eigenmann - Raquel, Kristofer King - Jomar, Mercedes Cabral - Linda, Jomari Angeles - Erwin, Maria Isabel Lopez - Tilde
Sceneggiatura: Troy Espiritu
Fotografia: Odyssey Flores
Musiche: Teresa Barrozo
Montaggio: Diego Marx Dobles
Scenografia: Brillante Mendoza
Durata: 110
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: DCP (1:1.78)
Produzione: CENTER STAGE PRODUCTIONS
NOTE
- PREMIO PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE FEMMINILE (JACLYN JOSE) AL 69. FESTIVAL DI CANNES (2016).
- PRESENTATO AL 34. TORINO FILM FESTIVAL (2016) NELLA SEZIONE 'FESTA MOBILE'.
CRITICA
"(...) una macchina da presa mobilissima e (...) una fotografia sporca e cupa, come i labirintici e degradati quartieri di Manila dove si svolge il film. (...) E il film restituisce con studiata piattezza la rassegnazione di chi deve cercare ogni giorno di barcamenarsi tra povertà, soprusi e violenza." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 19 maggio 2016)
"(...) altra frenetica discesa all'inferno, tutta macchina a mano e colori sporchi (...) sorprendente, anche per banali ragioni di contenuto. (...) Sappiamo poco (...) di ciò che può accadere in un commissariato di Manila quando un'intera famiglia di piccoli commercianti (...) viene fermata per spaccio. Scatenando una corsa alla corruzione così generale e sfacciata da lasciare allibiti. (...) In un festival che sbandiera il suo impegno a favore delle donne, meglio se griffate, l'infaticabile 'Ma' Rosa' (l'intrepida Jaclyn Jose) meriterebbe un premio." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 19 maggio 2019)
"(...) Mendoza, al solito, propone un terribile spaccato del suo Paese. (...) Sugli ansiosi spostamenti dei tre figli adolescenti (...) penetriamo in altri gironi di quell'inferno di reietti; e il film, girato macchina in spalla, risulta forte, trasmette nervosa energia. (...) si vorrebbe meno di andirivieni; e magari più di primi piani della Jose, che è potente ed espressiva." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 19 maggio 2016)
"Brillante Mendoza da anni è un beniamino dei festival internazionali con i suoi racconti di degrado urbano o di povertà rurale nelle Filippine. II suo sguardo non è sempre simpatico, c'è in lui un nichilismo di fondo, un gusto del sordido, ma anche con una vicinanza religiosa alle sofferenze umane. In questo film, innegabilmente si ripete. (...) I colori slavati e la macchina a mano costituiscono uno stile fintamente documentario, oggettivo, che in realtà punta a inghiottire lo spettatore (ne è una spia l'uso vistoso delle musiche e degli effetti sonori), in una visione non priva di perverso estetismo. Ma la forza con cui viene resa l'atmosfera del commissariato (...) e la figura della figlia forse redimibile, mostrano comunque un regista con una notevole tenuta scenica e le idee (forse troppo) chiare." (Emiliano Morreale, 'La Repubblica', 19 maggio 2016)
"'Ma' Rosa' del filippino Brillante Mendoza, cineasta di grande quanto misconosciuto talento è un ritratto persuasivo di una madre-coraggio (...)." (Andrea Martini, 'Nazione-Carlino-Giorno', 19 maggio 2016)
"(...) il filippino Brillante Mendoza (...) non è andato al di là di un documentario sugli slum di Manila (...)." (Stenio Solinas, 'Il Giornale', 19 maggio 2016)