Un reparto di carri armati operante al fronte russo, dopo uno scontro col nemico riceve l'ordine di spostarsi. Un carrista ferito gravemente non può essere trasportato e il cappellano resterà presso di lui per assisterlo. L'indomani giungono i russi; i due vengono fatti prigionieri e condotti ad un comando. Mentre il cappellano risponde serenamente alle minacce di un commissario del popolo, un'azione degli aerei italiani porta lo scompiglio tra le file russe e nel trambusto il cappellano riesce a trasportare il suo ferito in un casolare. Quivi egli ha modo di esplicare il suo apostolato tra donne e bambini che vi sono rifugiati. Un gruppo di russi guidato da un commissario e una miliziana prende possesso della casa e contrasta l'attacco italiano. La battaglia è cruenta, ma alla fine il cappellano riesce a trarre in salvo i feriti e le donne. Esausto e ferito mortalmente, egli ha la consolazione di redimere con la sua parola ed il suo esempio, la miliziana e il commissario del popolo.
SCHEDA FILM
Regia: Roberto Rossellini
Attori: Alberto Tavazzi - Cappellano militare, Roswita Schmidt - Irina, la miliziana, Attilio Dottesio - Carrista ferito, Doris Hild - Contadina russa, Zoia Weneda - Contadina russa, Antonio Marietti - Serghej, commissario del popolo, Piero Pastore - Beyrov, Aldo Capacci - Studente soldato, Franco Castellani - Soldato russo ferito, Gualtiero Isnenghi - Ferito antibolscevico, Antonio Suriano - Soldato napoletano, Marcello Tanzi - Diego
Soggetto: Asvero Gravelli
Sceneggiatura: Asvero Gravelli, Roberto Rossellini, Alberto Consiglio, Giovanni D'Alicandro
Fotografia: Guglielmo Lombardi
Musiche: Renzo Rossellini
Montaggio: Eraldo Da Roma
Scenografia: Gastone Medin
Durata: 72
Colore: B/N
Genere: GUERRA
Produzione: CONTINENTALCINE
Distribuzione: E.N.I.C.
NOTE
- REALIZZATO A CINECITTA'-
- ALBERTO TAVAZZI E' DOPPIATO DA GIULIO PANICALI, ROSWITA SCHMIDT DA ROSETTA CALVETTA E PIERO PASTORE DA GUALTIERO DE ANGELIS.
- CONSIGLIERE MILITARE: TEN. COL. D.U. LEONARDI
CRITICA
La vicenda documentario-propagandistica è condotta con mano esperta e taluni episodi raggiungono un effetto altamente emotivo. Un adeguato commento musicale ne accompagna i punti salienti. (Segnalazioni cinematografiche, vol. XVII, 1943).
"Questo film è stato dedicato alla memoria dei cappellani militari caduti in guerra. (...) Una vicenda quasi simbolica, una sintesi lirica, liricamente accettabile e liricamente verosimile, spesso commovente anche se il film del cappellano combattente, inteso come documento della sua missione, deve essere ancora fatto." (Raul Radice, "Corriere della Sera", 17 giugno 1943)