Larry è un tipo che comincia a dar da pensare per le sue stranezze alla fidanzata Vicky e ai suoi compagni di lavoro. Notissimi lui e lei quali interpreti radiofonici presso gli Studi di una Radio di New York, in drammi dell'orrore, Larry ha insolite visioni, il rombo del tuono gli incute paure ed i suoi ululati da licantropo risultano agghiaccianti. Poichè la ricchissima zia Kate lo ha designato come suo unico erede testamentario, il giovanotto pensa bene di recarsi, in una sera di pioggia battente, al castello della eccentrica donna per presentarle la fidanzata. Ma qui trova una serqua di parenti - tra i quali, a detta di Kate, uno è sicuramente un vero licantropo - tutti in fondo assai interessati alla eliminazione di Larry, per godersi il grosso patrimonio. L'unico sistema è di spaventarlo a morte e in questo qualcuno sembra riuscire a puntino, con trucchi, apparizioni, rumori e due cadaveri autentici (uno dei quali è quello di un sicario). La macchinazione sarà sventata: è precisamente il giovane cugino Charles il più desideroso di vedere Larry morto. Ma, proprio mentre sta per ucciderlo, la debordante zia Kate stende morto lui. Larry e Vicky, ormai certi della loro situazione finanziaria, convolano a giuste nozze. Però nella scia della macchina con cui partono per la luna di miele echeggia lo spaventoso ululato di un autentico lupo mannnaro, sbucato nei paraggi.
SCHEDA FILM
Regia: Gene Wilder
Attori: Eve Ferret, Bryan Pringle, Jonathan Pryce - Charles, Gilda Radner - Vicky Pearl, Paul L. Smith, Peter Vaughan, Gene Wilder - Larry Abbot, Dom DeLuise - Zia Kate
Soggetto: Gene Wilder, Terence Marsh
Sceneggiatura: Terence Marsh, Gene Wilder
Fotografia: Fred Schuler
Musiche: John Morris
Montaggio: Christopher Greenbury
Durata: 79
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI
Produzione: SUSAN RUSKIN
Distribuzione: CDI - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO, CECCHI GORI HOME VIDEO
CRITICA
"Divertente e spiritosa commedia vagamente gialla, una buffa presa in giro del cinema-incubo e relativo ciarpame, dalle tende svolazzanti agli ululati in lontananza, dalle porte che cigolano ai trabocchetti nel pavimento. Il simpatico Gene Wilder scemeggia con la consueta aria da allocco, uscendo ovviamente incolume da ogni tipo di attentato. Alla lunga il gioco è un po' stucchevole, ma il risultato nel complesso è gradevole". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 1 febbraio 2001).