Lulù, una prostituta, viene raccolta dal marciapiede dal ricco dottor Schön, che ne diviene l'amante e le insegna un po' di buone maniere. Lulù riesce a conquistare e sposare un uomo molto ricco e anziano, che si rivela gelosissimo della sua bella moglie. Quando la sorprende tra le braccia di un giovane pittore, l'uomo muore per una sincope. Lulù sposa allora il pittore a cui il dottor Schön, innamorato della sua 'creatura', mostra la sottile trama di bugie e intrighi in cui lo fa vivere sua moglie. Disperato, il pittore si suicida lasciando campo libero a Schön. Lulù, però, ne seduce il figlio. Schön, esasperato, decide che è arrivato il momento che la donna smetta di fare male al prossimo e la obbliga ad uccidersi ma lei, invece, rivolge l'arma contro di lui. Messa in prigione, Lulù riesce a fuggire con l'aiuto di alcuni amici e si reca a Parigi. Poiché non ha più un soldo, seduce una ricca baronessa, costringendola a rovinarsi per renderla felice. Rimasta sola al mondo, alla fine Lulù torna sul marciapiede dove troverà la morte per mano di Jack lo Squartatore.
SCHEDA FILM
Regia: Rolf Thiele
Attori: Nadja Tiller - Lulù, O.E. Hasse - Dr. Schön, Hildegard Knef - Baronessa Geschwitz, Mario Adorf - Rodrigo, Charles Régnier - Jack lo Squartatore, Rudolf Forster - Schigolch, Leon Askin - Dr. Goll, Sieghardt Rupp - Schwarz, Fritz Friedl - Hugenberg, Klaus Höring - Alva Schön
Soggetto: Frank Wedekind
Sceneggiatura: Rolf Thiele
Fotografia: Michel Kelber
Musiche: Karl de Groof
Montaggio: Eleonore Kunze
Scenografia: Heinz Ockermüller, Fritz Moegle
Costumi: Gerdago , W. Fred Adlmueller
Altri titoli:
No Orchids for Lulu
Durata: 100
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: Opere teatrali "Lo spirito della terra" e "Il vaso di Pandora" di Frank Wedeking.
Produzione: VIENNA FILM PRODUKTION
Distribuzione: INDIEF
CRITICA
"Il racconto di Lulù, ragazza malefica delle nebbie del Nord, si impianta nella tradizione culturale negativa del primo dopoguerra del secolo: vi sono ricerche figurative che degradano spesso nella rappresentazione cruda della realtà. La fotografia e il costume, ricalcano i modelli di un altro film ricavato dallo stesso racconto: 'Lulù' di Pabst (1928): luci contrastate, analogie di atmosfere con gli stati d'animo, brillantezza artificiosa delle scene. Nadja Tiller ha il fisico del ruolo con un'aria malaticcia e sfrontata." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 53, 1963)