Renato Zucchelli è l'ultimo pastore rimasto in una metropoli come Milano, conduce una vita libera che si configura come una vera e propria 'fiaba arcaica', dove tutti i personaggi vivono felici nel veder realizzati i propri sogni, in un mondo, però, ormai lontano dalla maggior parte di noi. Renato ha un sogno: portare il suo gregge nel centro della città, in Piazza Duomo, per mostrarlo ai bambini...
SCHEDA FILM
Regia: Marco Bonfanti
Attori: Renato Zucchelli - Se stesso, Piero Lombardi - Se stesso, Lucia Zucchelli - Se stessa, Gottardo Zucchelli - Se stesso, Giovanni Zucchelli - Se stesso, Margherita Zucchelli - Se stessa, Domenico Zucchelli - Se stesso, Patrizia Frisoli - Maestra, Hedy Krissane - Macellaio, Barbara Sorrentini - Se stessa, Don Paolo Galli - Prete
Sceneggiatura: Marco Bonfanti
Fotografia: Michele D'Attanasio
Musiche: Danilo Caposeno
Montaggio: Valentina Andreoli
Suono: Claudio Bagni - presa diretta
Altri titoli:
The Last Shepherd
Durata: 76
Colore: C
Genere: AVVENTURA DRAMMATICO DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: HD, (1:1.85)
Produzione: FRANCO BOCCA GELSI, ANNA GODANO PER GAGARIN, ZAGORA
Distribuzione: ISTITUTO LUCE-CINECITTA' (2013)
NOTE
- IL DOCUMENTARIO È STATO REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DI UNES SUPERMERCATI, SORGENIA, MILANO SERRAVALLE, COOPLOMBARDIA, PROVINCIA DI BERGAMO E CON LA COLLABORAZIONE DI LOMBARDIA FILM COMMISSION, GREEN MANAGMENT INSTITUTE, AMSA, ATM, RADIO POPOLARE, ARDACO E IL PATROCINIO DI WWF, SLOW FOOD, KYOTO CLUB, UNESCO E ONU.
- PRODUTTORE ASSOCIATO: MARCO BONFANTI.
- TRA GLI INTERPRETI: I BAMBINI DELLA SCUOLA DI VIA COLLETTA, MORU E BUBU.
- IN CONCORSO PER PREMIO CIPPUTI AL 30.TORINO FILM FESTIVAL (2012) NELLA SEZIONE 'FESTA MOBILE'.
CRITICA
"Sorprendente, ben confezionato e benissimo girato documentario del giovane esordiente milanese Marco Bonfantfi. È la fiaba vera del pastore Luciano Zucchelli, sui 45 (anni) e oltre i cento (chili), che ama le pecore e i bambini. (...) Un'ora e un quarto che fila via in un lampo, grazie anche a un simpatico protagonista di rara spontaneità." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 4 aprile 2013)