L'ultimo colpo in canna

Day of the Evil Gun

USA 1968
Tornato al suo paese dopo una lunga assenza, Warfield apprende che sua moglie e le due figliole sono state catturate dagli apaches, e che la donna, credendolo morto, stava per risposarsi con un certo Owen Forbes. Deciso a ritrovarla, Warfield, tallonato da Forbes, cerca di scoprire dove si trovi l'accampamento degli indiani responsabili del rapimento. Ricevuta da uno spaurito negoziante l'informazione desiderata, Warfield e Forbes, in marcia verso l'accampamento indiano, giungono a un villaggio situato in mezzo al deserto in cui alcuni soldati disertori sono in attesa di vendere agli apaches due carri pieni di munizioni. Gli indiani, però, attaccano il villaggio, decimano i soldati e portano via uno dei carri. Seguendoli a distanza, Warfield e Forbes raggiungono il loro accampamento e riescono a liberare le tre donne. Una volta rientrati in città, Forbes cerca di eliminare il rivale, ma sconterà il tentativo con la propria vita.
SCHEDA FILM

Regia: Jerry Thorpe

Attori: Glenn Ford - Lorne Warfield, Arthur Kennedy - Owen Forbes, Dean Jagger - Jimmy Noble, John Anderson - Capitano Jefferson Addis, Paul Fix - Sceriffo Kelso, Nico Minardos - Jose Luis Gomez de la Tierra y Cordoba DeLeon, Harry Dean Stanton - Sergente Parker, Pilar Pellicer - Lydia Yearby, Parley Baer - Wilford, Royal Dano - Dr. Eli Prather, Ross Elliott - Reverendo Yearby, Barbara Babcock - Angie Warfield, James Griffith - Negoziante

Soggetto: Charles Marquis Warren

Sceneggiatura: Charles Marquis Warren, Eric Bercovici

Fotografia: W. Wallace Kelley

Musiche: Jeff Alexander

Montaggio: Alex Beaton

Scenografia: Marvin Summerfield, George W. Davis

Durata: 93

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: 35 MM, PANAVISION, METROCOLOR

Tratto da: racconto di Charles Marquis Warren

Produzione: JERRY THORPE, LLOYD RICHARDS PER MGM

Distribuzione: MGM - MGM HOME ENTERTAINMENT

CRITICA
"La cosa migliore di questo film è il paesaggio, ben fotografato. Infatti nonostante la relativa freschezza dello spunto da cui prende le mosse, la vicenda non esce dagli schemi tradizionali e i personaggi non hanno alcun rilievo psicologico. Il mestiere del regista e degli attori lo rende comunque sopportabile." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 65, 1968)

"Western ampiamente scontato e ostinatamente ultratradizionale nell'imperversare del nuovo corso della prateria inventato da Sergio Leone. Un film tiepidamente avvincente, specie per la presenza dei protagonisti, il simpatico sempreverde Glenn Ford e l'eccellente cattivissimo Arthur Kennedy". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 12 ottobre 2001)