L'ultima valle

Nel diciassettesimo secolo, l'Europa è sconvolta dalla guerra dei trent'anni che oppone protestanti a cattolici. Un professore dell'Università di Heidelberg, scampato miracolosamente alla morte, trova rifugio in un piccolo villaggio montano della Germania meridionale, che per la sua posizione isolata non è stato neppure sfiorato dalla guerra. Anche in quel villaggio giunge però un manipolo di soldati di ventura; grazie all'intervento del professore, i soldati rinunciano al loro programma di razzie e di violenze e accettano invece l'invito a passare in quell'oasi di pace i mesi dell'imminente inverno in cambio della difesa del villaggio da eventuali attacchi esterni. Trascorso questo periodo senza che nessun incidente di rilievo venga a turbare i rapporti tra la popolazione e i soldati, questi ultimi riprendono il loro cammino. Qualche tempo dopo, il capitano dei soldati, unico superstite del manipolo, fa ritorno, stremato e ferito, al villaggio, ma scopre che dopo la sua partenza la violenza ha fatto presa anche sulla popolazione locale: la donna da lui amata è stata arsa al rogo come strega ed egli stesso è atteso per essere giustiziato. Mentre il capitano muore per le ferite, riportate in battaglia, il professore abbandona quel villaggio nel quale si era illuso di avere stabilito un clima di pace e di solidarietà.