Philip, un imprenditore ortofrutticolo danese, arriva nella sua villa di Sorrento per assistere alle nozze del figlio con cui non scorre buon sangue. Ma la preparazione del matrimonio riserva degli imprevisti e delle piacevoli sorprese...
SCHEDA FILM
Regia: Susanne Bier
Attori: Pierce Brosnan - Philip, Trine Dyrholm - Ida, Molly Blixt Egelind - Astrid, Sebastian Jessen - Patrick, Paprika Steen - Benedikte, Kim Bodnia - Leif, Christiane Schaumburg-Müller - Thilde, Micky Skeel Hansen - Kenneth, Ciro Petrone - Alessandro, Bodil Jørgensen - Vibe, Line Kruse - Bitten, Frederikke Thomassen - Alexandra, Marco d'Amore - Marco
Soggetto: Susanne Bier, Anders Thomas Jensen
Sceneggiatura: Anders Thomas Jensen
Fotografia: Morten Søborg
Musiche: Johan Söderqvist
Montaggio: Pernille Bech Christensen, Morten Egholm
Scenografia: Peter Grant
Costumi: Signe Sejlund
Durata: 110
Colore: C
Genere: ROMANTICO COMMEDIA
Specifiche tecniche: SCOPE (1:2.35)
Produzione: ZENTROPA ENTERTAINMENTS29 APS IN COPRODUZIONE CON LUMIERE & CO., SLOTMACHINE, ZENTROPA INTERNATIONAL FRANCE, FILM I VÄST, ZENTROPA ENTERTAINMENTS BERLIN, ZENTROPA INTERNATIONAL SWEDEN, DR, SVERIGES TELEVISION, ARTE FRANCE CINÉMA, NETWORK MOVIE, ZDF, ARTE
Distribuzione: TEODORA FILM
Data uscita: 2012-12-20
TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL SUPPORTO DI THE DANISH FILM INSTITUTE 60/40, THE SWEDISH FILM INSTITUTE, EURIMAGES, NORDIC FILM & TELEVISION FUND, CANAL+, CINE+, MEDIA, MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI-DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA E CON RAI CINEMA.
- FUORI CONCORSO ALLA 69. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2012).
CRITICA
"Si può fare una commedia con grazia, spirito ma anche con la cognizione del dolore. L'ha diretta in andata e ritorno da Copenaghen a Sorrento, Susanne Bier, che s'applica alle sorprese dell'amore, narra di un matrimonio che prima s'ha da fare, poi no. Lasciamo le serenate open, due coppie in attesa. Stavolta l'Italia non è pizze e mandolini, i riferimenti sono a 'Mamma mia!' e a Wilder. Menzione d'onore per stile all'ex 007 Pierce Brosnan e Trine Dyrholm è per noi una rivelazione." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 20 dicembre 2012)
"Vincitrice dell'Oscar 2011 per il migliore film straniero, la danese Susanne Bier sembrava più interessata al dramma che alla commedia sentimentale. È proprio questo, però, che dà un'anima al suo film, permettendole di evitare la banalità anche quando si moltiplicano gli stereotipi del genere-commedia: dalla seconda possibilità alle immagini dell'Italia come Paese da cartolina (ma, qui, scagli la prima pietra il cineasta straniero che è senza peccato). Perché, tra le situazioni risapute, Bier introduce sempre un elemento perturbante, un pizzico di amaro a correggere il gusto troppo dolce della ricetta di base. Brava Trine Dyrholm, attrice feticcio della regista, e fascinoso Brosnan." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 20 dicembre 2012)
"Non è che in questi anni sia scomparsa, ma è diventata altro; o almeno si è un po' snaturata colorandosi di toni più cinici, come a dire che su questa faccenda che l'amore è una cosa meravigliosa la prima a non crederci è lei, la commedia romantica. Un inaspettato segnale in controtendenza arriva dalla Danimarca con 'Love Is All You Need', un titolo che è già un programma. Firma il film Susanne Bier, la regista incoronata dall'Oscar per 'In un mondo migliore', che pur senza rinunciare ai temi drammatici tipici del suo cinema, si è presa una specie di piccola vacanza emozionale affrontandoli in una chiave più leggiadra e ottimistica. Moglie frustrata e colpita da un brutto male, Trine Dyrholm è una donna infelice che continua a sorridere coraggiosamente alla vita. Viene contagiato e attratto da questo suo generoso calore femminile il controllato Pierce Brosnan, padre del promesso sposo delle figlia di Trine, quando in occasione del matrimonio i due si incontrano nella pittoresca cornice di una villa della costiera amalfitana. La Bier non nasconde che a fare da sottofondo alla storia d'amore sono elementi di dolore e solitudine, ma usa toni pastello e li soffonde di morbida luce meridionale contando sull'apporto del fascinoso Brosnan, attore capace al contempo di spessore e levità." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 20 dicembre 2012)
"Cosa succede se il padre del promesso sposo si innamora della madre della promessa sposa? Una domanda da film americano suggerita invece con gentilezza e con garbo dal film danese di oggi, diretto dalla sempre più brava Susanne Bier, Oscar per 'In un mondo migliore' e anche premio della giuria e del pubblico al Festival di Roma quando aveva ancora la fortuna di avere come direttore Piera Detassis. (...) Si tratta di soluzioni prevedibili, ma la regia di Suasan Bier, con il contributo dell'attenta e fine sceneggiatura del suo fido Anders Thomas Jensen, ha saputo arrivarvi dispiegando tutte le sue doti di delicatezza e di tatto. I personaggi li ha via via portati in primo piano rivelando solo poco per volta i loro tratti psicologici, tenendo molte situazioni in sospeso fino alle loro definitive conclusioni e dando sì spazio alle cifre romantiche emerse attorno ai passaggi risolutivi della vicenda, ma privilegiandovi in mezzo una leggerezza di tocco decisamente estranea al sentimentalismo facile. Con modi asciutti e quasi riservati, al contrario, in forma di semplici allusioni o, addirittura, di sottintesi. Felicemente coadiuvata, in questo, da molti interpreti e prima di tutti da Pierce Brosnan che, dimessi i panni di James Bond, mostra di sapere abilmente lavorare sulla mobilità di una mimica carica, ad ogni momento, di una espressività molto elaborata. Gli sta bene di fronte l'attrice danese Trine Dyrholm, forse senza molti carismi, ma con due occhi azzurri che sprizzano sincerità e verità." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo Roma', 20 dicembre 2012)
"Ambientato a Sorrento e dintorni, dalle parti della Grecia di 'Mamma mia!', 'Love Is All You Need' della danese Susanne Bier è la storia della rinascita di una donna che in lotta contro il cancro e tradita dal marito riscopre di nuovo l'amore. La regista gioca con gli stereotipi 'pizza e mandolino', ma costruisce una commedia romantica tutt'altro che scontata." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 20 dicembre 2012)
"'All you need is love' cantavano soavi i Beatles alla fine degli anni Sessanta, restituendo in una canzone il sapore della pura leggerezza. Altrettanto soave e leggera è la commedia della regista danese Susan Bier il cui titolo, rimasto in originale anche nella versione italiana, richiama quella più famosa. 'Love Is All You Need' è esattamente quello che vi aspettate che sia, nel bene e nel male: una commedia sentimentale e molto romantica d'ambientazione amalfitana e di sapore europeo. (...) Sole, limoneti, mandolini, mare, luoghi comuni, buona scrittura, ottimo ritmo, strizzatine d'occhio, afflati romantici, attori ammiccanti... ma anche l'ombra di un qualcosa che qui diventa la malattia del secolo (la madre di lei è malata di tumore), così ne scrivevamo da Venezia, dove questa commedia assai gradevole ha conquistato buona parte del pubblico lì astante, certo costernato, lo ricordiamo bene, dal passaggio coevo dell'improbabile storia d'amore e d'autore firmata da Terrence Malick. Quest'ultima prova di Susan Bier, va detto, ci dice qualcosa di più di questa regista che si dimostra eclettica e in grado di spostarsi all'interno di altri universi narrativi rispetto a quelli impegnato e impegnativi delle sue precedenti prove. Ricordiamo che solo due anni fa la Bier ha girato un film come 'In un mondo migliore', poi candidato all'Oscar come miglior film straniero, di tutt'altro genere. Ecco, Susan Bier è la classica regista che è pronta ad approdare a Hollywood, e questo film, il cui protagonista assoluto è Pierce Brossnan, lo dimostra ampiamente." (Dario Zonta, 'L'Unità', 20 dicembre 2012)
"La danese Ida (Dyrholm, eccellente) e l'inglese Philip (Brosnan, ironico) stanno per diventare con-suoceri a Sorrento, dove si terrà il matrimonio dei rispettivi pargoli. Tra la non facile gestione delle famiglie e un delicato segreto che Ida si porta nel cuore, i due finiranno per innamorarsi. Bier, regina del cinema danese (un Oscar e un Golden Globe nel cv) cerca e trova la completa ispirazione in una pellicola dai toni lievi ma dai contenuti ponderosi. Perché se l'apparenza del racconto è di una 'light comedy' hollywoodiana di stampo seriale, l'essenza va ben oltre, rielaborando il senso dell'incontro-scontro tra individualità, generazioni, sesso e culture. La narrazione mescola le oblique atmosfere 'Festen' di Copenhagen ai solari giochi d'attrazione della Costiera Amalfitana, costituendo un cocktail dal sorriso e dalla commozione genuini, ma dal tocco sapiente. Per romantici buongustai del cine-Natale." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 20 dicembre 2012)
"'Love is all you need', cantavano i Beatles sigillando 'All You need is Love' inoltre è il titolo che segue il nome di John Lennon in un documentario specifico. (...) L'arrivo in Italia è da trionfo del kitsch. That's ammore a palla, farcitura di luoghi incantevoli ma pur sempre comuni, con l'aggiunta di un paio di varianti. II marito di Ida non ha trovato di meglio che arrivare con la squinzia, e in famiglia la soluzione non è vista come la più gradita. (...) Aggiungete qualche gag sessualmente ambigua, canzonette italiche, cartoline da costiera, e sdolcinate tenerezze tra l'insopportabile inglese e la chimicamente calva danese. Sullo sfondo aleggia 'Mamma Mia!' versione musicale che metteva in scena il repertorio degli Abba. Qui non si canta, ma lo scenario mediterraneo e la presenza di Brosnan rimanda subito all'altro film. Bisogna crederci. Se non si entra nello spirito del film che vuole essere una commedia che non risparmia nulla quanto a stereotipi, si rischia di friggere sulla sedia sperando che il disagio finisca al più presto. Viceversa se ci si abbandona al rullio del racconto si possono trovare spunti comici e anche originali come il mettere la protagonista. non più giovanissima e segnata dalla malattia, nuda davanti alla macchina da presa. (...) Non ha pudori nel mettere in scena tutto quel che frulla sulla carta: rapporti improbabili, personaggi al limite del bozzettismo, limoni e mandolino, tricche e ballacche e putipu, una specie di museo del banale preso talmente sul serio da insinuare il dubbio che si tratti di qualcosa che vada ben oltre. Il cinema ci ha abituati: per condannare bisogna essere certi della colpevolezza, aldilà di ogni ragionevole dubbio. Quindi Susanne può essere assolta." (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 20 dicembre 2012)
"Si conoscono da tre mesi ma decidono di sposarsi a Sorrento, tra 'That's Amore' e qualche stereotipo voluto. Arrivano le rispettive famiglie, ognuna carica dei propri scheletri. La mamma della sposa è malata di cancro, con marito che la cornifica durante la chemio; il padre dello sposo, vedovo, non vuole più amare. O almeno, così credeva. Si può aver la forza di festeggiare anche nel dolore? Sì, se il gruppo è terapeutico. Viaggio nell'amore maturo con fazzoletto in mano." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 20 dicembre 2012)
"Piacerà a chi è d'accordo col titolo («all you need»). E a chi ammirava Susanne Bier per i suoi drammi e proprio non sospettava tenesse un'accentuata vocazione per la commedia romantica. Per Pierce Brosnan poi «Love» con quel che segue potrebbe essere il trampolino per una seconda carriera." (Giorgio Carbone, 'Libero', 20 dicembre 2012)