Nick, Meryl e Andy. Tre individui alle prese con notizie brutte o inattese che non riescono ad accettare e che inevitabilmente cambieranno il corso del loro destino. Tuttavia, non è detto che i cambiamenti siano sempre negativi mentre il sollievo e la speranza possono nascondersi anche dietro la pioggia di una domenica pomeriggio...
SCHEDA FILM
Regia: Sarah Watt
Attori: William McInnes - Nick, Justine Clarke - Meryl, Anthony Hayes - Andy Walker, Lisa Flanagan - Anna, Andrew S. Gilbert - Phil, Daniella Farinacci - Julia, Maggie Dence - Joan, Edwin Hodgeman - Jim, Sacha Horler - Linda, Andreas Sobik
Sceneggiatura: Sarah Watt
Fotografia: Ray Argall
Musiche: Amanda Brown (II)
Montaggio: Denise Haratzis
Scenografia: Rita Zanchetta
Arredamento: Toni McCutcheon
Costumi: Edie Kurzer
Effetti: Peter Webb (II)
Durata: 100
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: HIBISCUS FILMS
Distribuzione: FANDANGO (2009)
Data uscita: 2009-06-19
NOTE
- ANIMAZIONE: EMMA KELLY.
CRITICA
"Sara Watt semplicemente mette in scena i suoi stessi timori, le sue paure, scatenate da una diagnosi di cancro di qualche anno fa. Nessun colpo di genio, dunque, ma un bel coraggio comune si. Non tanto nell'affrontare la malattia, quanto nel decidere di elaborarla pubblicamente, dedicandole addirittura un film. Ma infondo, è un modo a volte persino più valido di altri di elaborare una prova. Non c'è da stupirsi che 'Look both Ways' sia stato letteralmente subissato di premi, soprattutto in Australia. La paura della morte riguarda tutti, ancora più dell'amore. Era ora che qualcuno cominciasse a metterla in scena, anche con un leggero sorriso sulle labbra. O voi ipocondriaci, entrate nella sala preparati." (Roberta Ronconi, 'Liberazione', 19 giugno 2009)
"Caleidoscopio di dolori e gioie umane inframezzato da flashback in soggettiva e improvvise, bellissime, animazioni disegnate a mano, 'Look both ways' di Sarah Watt ha il pregio di dire in faccia ai suoi personaggi quanto può essere imprevedibilmente triste ed entusiasmante la vita. Con un bel ritmo disteso a svelamento e una regia che insinua e suggerisce, il film ci accompagna a casa di questi australiani universali che ridono e soffrono come noi. Difficile non affezionarsi al bellissimo cast, tra cui spicca l'irresistibile pittrice con la testa per aria Bustine Clarke, ex bambina di una tribù di sopravvissuti in 'Mad Max - Oltre la sfera del tuono' (1985). Come passa il tempo. La pioggia di rane liberatrice di 'Magnolia' diventa qui un acquazzone coi fiocchi." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 19 giugno 2009)
"Inventivo, intelligente, snob, diretto dall'australiana Sarah Watt in modo sfrontato, perché già mescolare amore e morte senza melodramma è assai imprudente, figuratevi metterci i cartoon. La scrittura è tesa, l'ansia globale, come vogliono i tempi." (Piera Detassis, 'Panorama', 25 giugno 2009)
"Questo misurato film australiano, più costruito che sensibile, ci raggiunge con 4 anni di ritardo, carico di premi e sciupato da un abusato ribattezzo nostrano: il futile 'Amori e disastri' invece dell'originale esortazione a guardare in entrambe le direzioni. Che nella trama vale sia per le onnipresenti rotaie che per i destini di cui gli insistiti binari sono metafora. La morte è in ogni immagine: incombe sui dialoghi, popola i ricordi, pervade i rimorsi, inquina il futuro, fa irruzione esibendo le cellule tumorali. Effetto shock sullo spettatore: si esce e si corre a prenotare una visita. Il pur intenso check up emotivo invece non lascia tracce durevoli." (Alessio Guzzano, 'City', 26 giugno 2009)