Anna Vinci, professoressa di scienze naturali, viene dimessa da una scuola privata perché ha ripreso energicamente i fratelli Pacetti, figli del sindaco. Decide allora di andare a Roma per chiedere aiuto al suo fidanzato, l'on. Armando Battistoni. Ma giunta nella capitale, costata che il preteso fidanzato è sposato con la signora Virginia, la quale è amante dell'on. Sgarbozzi. Subentrano anche uno zio cardinale, assiduo alla mensa dei Battistoni, e un vescovo alla ricerca di protezioni e favori. I due amanti, Anna e Armando, si danno appuntamento a Predazzo in Val di Fiemme durante la stagione turistica invernale, ma ivi sopraggiunge anche la signora Virginia col suo amante. La vicenda conclude con la partenza di Anna assieme a un ferroviere, che aveva conosciuto occasionalmente a Roma e che si è innamorato di lei.
SCHEDA FILM
Regia: Mariano Laurenti
Attori: Lino Banfi - On. Armando Battistoni, Janet Agren - Prof. Anna Vinci, Alvaro Vitali - Teo, Marisa Merlini - Virginia Battistoni, Leo Gullotta - On. Sgarbozzi, amante di Virginia, Teo Teocoli - Ferroviere, Giacomo Furia - Efisio, zio cardinale, Gigi Reder - Monsignore, Lory Del Santo - Cameriera, Renzo Ozzano, Roberto Ceccacci, Fabrizio Pucci, Franca Mantelli, Galliano Sbarra, Rita Caldana, Clarita Ziniti Gatto, Jimmy il Fenomeno
Soggetto: Luciano Martino, Francesco Milizia
Sceneggiatura: Francesco Milizia, Alberto Silvestri
Fotografia: Federico Zanni
Musiche: Gianni Ferrio
Montaggio: Alberto Moriani
Scenografia: Vincenzo Morozzi
Costumi: Tony Randaccio
Altri titoli:
Le prof d'éducation sexuelle
Durata: 92
Colore: C
Genere: COMICO
Specifiche tecniche: PANORAMICO
Produzione: CAMILLO TETI PER FEDELFILM
Distribuzione: MEDUSA DISTRIBUZIONE - MAGNUM 3B
NOTE
- REVISIONE MINISTERO OTTOBRE 1992.
CRITICA
"E' una commedia all'italiana nella peggiore edizione possibile, stracolma di idiozie, di situazioni boccaccesche e di sberleffi, comprensibili solo in una farsa burattinesca, quando vien meno ogni buon gusto e ogni buon uso dell'intelligenza, nella completa decadenza morale, fino a diventare uno spettacolo deprimente. Le situazioni sono talmente scontate e usuali che, invece di far ridere, suscitano solo noia." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 91, 1981)