Daisy Clover, una ragazza quindicenne indocile e vivace, vive con la madre, una donna svanita, la sorella Gloria e il marito di questa, Harry. Una canzone incisa da Daisy per il proprio compleanno e inviata quasi senza convinzione al produttore Swan le fa ottenere una scrittura. Intanto Swan, appoggiato da Gloria, approfittando della minore età di Daisy ed incurante delle sue reazioni psicologiche, fa internare in manicomio la madre della ragazza. Poco tempo dopo il primo film della giovane donna ottiene un clamoroso successo preludendo una felice carriera a Daisy che, smarrita e perplessa, accetta le attenzioni di Wade Lewis, un giovane e conosciuto attore. Favorita in questo rapporto dal produttore, Daisy sposa Wade che, però, l'abbandona immediatamente. Sola ed in preda ad un fortissimo choc, la ragazza cerca rifugio presso Swan che le fa dono di una casetta solitaria in cui essa possa vivere con la madre una volta dimessa dal manicomio. Ma la morte di questa prostra Daisy nuovamente: tuttavia la sua forte fibra ha il sopravvento e la ragazza consapevole dei suoi errori decide di ricostruirsi una nuova vita.
SCHEDA FILM
Regia: Robert Mulligan
Attori: Natalie Wood - Daisy Clover, Christopher Plummer - Raymond Swan, Robert Redford - Wade Lewis, Roddy McDowall - Walter Baines, Ruth Gordon - Mrs. Clover, Katharine Bard - Melora Swan, Peter Helm - Milton Hopwood
Soggetto: Gavin Lambert
Sceneggiatura: Gavin Lambert
Fotografia: Charles Lang
Musiche: André Previn
Montaggio: Aaron Stell
Scenografia: Robert Clatworthy
Costumi: Bill Thomas
Durata: 110
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANAVISION TECHNICOLOR
Produzione: ALAN J. PAKULA PER PARK PLACE PRODUCTION, WARNER BROS. PICTURES
Distribuzione: WB (1966) - WARNER HOME VIDEO
NOTE
- GIRATO NEGLI STUDI DELLA WARNER BROS. A BURBANK, IN CALIFORNIA, CHE APPAIONO ANCHE NEL FILM
COME GLI "SWANN STUDIOS".
CRITICA
"Ottimo nella ricostruzione ambientale, il film, pur con qualche cedimento di ritmo in alcuni sviluppi narrativi, non manca di misurati tentativi di indagine psicologica. Buona nel complesso la regia." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 60, 1966