Leila, figlia d'un ricco signore mussulmano, lascia Parigi e ritorna in Egitto, per raccogliere la cospicua eredità paterna. Il suo ritorno mette in imbarazzo il cugino Ibrahim, che ha amministrato poco onestamente i vasti terreni; ma Leila riconferma Ibrahim nell'ufficio d'amministratore. D'accordo col banchiere Micropulos, Ibrahim decide di sfruttare certe miniere di pietre preziose, scoperte in una zona desertica, di proprietà della cugina. Per neutralizzare l'opposizione degli arabi, Ibrahim fa credere si tratti della trivellazione di pozzi artesiani ed ottiene così l'adesione di Rachid, il giovane sceicco dei Beni Amer. Avvertito dell'inganno, Rachid accorre dal Cairo; ma caduto in un'imboscata, è lasciato per morto in fondo ad un burrone. Dopo qualche tempo appare nella zona una banda d'avventurieri, il cui capo si fa chiamare lo "Sparviero del Nilo": gli uomini di Yussuf, l'intendente d'Ibrahim, ne subiscono gli assalti. Leila, messa in sospetto, decide di recarsi personalmente nella zona dei lavori, ma vien fatta prigioniera da Yussuf, insieme alla madre di Rachid. Per salvare questa, Leila viene a patti con Ibrahim ed è sul punto di capitolare e di sposarlo, quando viene liberata dallo Sparviero, che non è altri che Rachid. Vinti i malvagi, Rachid e Leila potranno seguire l'impulso dei loro cuori.
SCHEDA FILM
Regia: Giacomo Gentilomo
Attori: Samia Gasmal, Emat Hamdin, Said Cianki, Patricia Deren, Ughetto Bertucci, Vittorio Gassman - Yussuf, Folco Lulli - Ibrahim, Silvana Pampanini - Leila, Jone Morino - Madame Corinne, Enzo Biliotti - Banchiere Micropulos, Enzo Fiermonte - Sceicco Rachid, Elvy Lisavak - Selika, Said Khalil, Oreste Fares - Il Vecchio Mohamed, Virginia Balistrieri - Selma, Pina Alpern - Danzatrice, Saro Urzì - Sahid
Soggetto: Vittorio Nino Novarese
Sceneggiatura: Vittorio Nino Novarese, Giacomo Gentilomo
Fotografia: Tino Santoni
Musiche: Alessandro Cicognini
Scenografia: Alfredo Montori
Durata: 99
Genere: AVVENTURA
Produzione: GIUSEPPE E LUCIANO MUSSO PER MUSSO FILM
Distribuzione: REGIONALE
CRITICA
"Giacomo Gentilomo ha conferito alla sua regia un ritmo rapido, servito da un montaggio nervoso. Ispirandosi alla formula narrativa dei western, se n'è avvicinato al massimo, con cavalcate, inseguimenti, duelli spettacolari. Gli esterni girati in Egitto, hanno del fascino". (P. A. Buisine, "Index de la Cinématographie Francaise" del 1953).