Un incontro inaspettato fa incrociare le strade di Lily e Nira, due donne violentate dallo stesso stupratore seriale più di venti anni prima. Nira è una madre single e riservata che lavora per un'emittente televisiva, mentre Lily è una carismatica attivista di sinistra che sta aiutando i palestinesi nella raccolta delle olive. Il loro incontro è così intenso che Nira si ritrova a scavare nel suo passato, tirando fuori ricordi e cercando di colmare il divario tra la persona che era una volta e la persona che è diventata adesso. Nira è sempre più ossessionata dalla 'missione' di scoprire tutto il possibile sul suo violentatore. Scopre che nonostante le violenze, la stampa lo ha nominato lo 'stupratore cortese' perché costringeva le sue vittime a trascorrere ore con lui a parlare. Lily, invischiata in una profonda crisi del suo matrimonio, cerca di evitare che il trauma dello stupro emerga, ma questo inevitabilmente penetra ogni parte della sua vita. Rifiuta l'amicizia di Nira, ma non ha più la forza per tenere nascosto il suo dolore. I suoi rapporti con i figli e il marito sono tesi al limite e Lily si rende conto finalmente che non ha altra scelta se non quella di affrontare le crepe nella sua vita. Lily trova supporto in Nira e insieme iniziano un viaggio doloroso ma liberatorio per vincere quell'angoscia che deriva dal trauma subito da entrambe più di venti anni prima.
SCHEDA FILM
Regia: Michal Aviad
Attori: Ronit Elkabetz - Lily, Evgenia Dodina - Nira, Mederic Ory - Michel, Gil Frank - Amnon, Sivan Levy - Dana, Bar Miniely - Shir, Gal Lev - Yuval, Miki Leon - Tassista, Rami Baruch - Dott. David Giladi, Shlomo Sadan - Commissario Lahav, Itamar Malul - Poliziotto
Sceneggiatura: Michal Aviad, Tal Omer
Fotografia: Guy Raz
Montaggio: Era Lapid
Scenografia: Adi Sagi-Amar
Costumi: Laura Sheim
Altri titoli:
Invisible
Man sieht es ihr nicht an
Durata: 90
Colore: C
Genere: DOCUFICTION DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.78)
Produzione: PLAN B PRODUCTIONS LTD.
NOTE
- PREMIO DELLA GIURIA ECUMENICA AL 61. FESTIVAL DI BERLINO (2011) NELLA SEZIONE 'PANORAMA'.
CRITICA
dalle note di regia: "Il film si riferisce a un vero stupratore seriale che ha sconvolto Tel Aviv nel 1978 e comprende materiale televisivo e testimonianze registrate di donne violentate dallo stesso uomo. La commistione di realtà e finzione, e le relazioni che crea tra i traumi di stupro e la routine di violenza militare israeliana, sono emotivamente potenti e stimolanti."