L'isola dei sordobimbi

ITALIA 2009
Nella campagna modenese sorge Santa Croce, un'antica villa che ospita delle suore premurose e pazienti che ogni anno, alla riapertura delle scuole, accolgono circa centocinquanta bambini dai tre ai dieci anni, tra cui venti affetti da sordità. Quando sono arrivati per la prima volta, questi ultimi, privi dell'udito e della parola e impossibilitati a comunicare con il mondo esterno, grazie all'amorevole impegno delle religiose e ai lunghi e faticosi esercizi sono riusciti prima a superare il difficile distacco dalla famiglia e poi finalmente a rompere il silenzio.
SCHEDA FILM

Regia: Stefano Cattini

Fotografia: Stefano Cattini

Musiche: Enrico Pasini, Like A Shadow?

Montaggio: Giusi Santoro

Durata: 80

Genere: DOCUMENTARIO

Produzione: DORUNTINA FILM E GIUSI SANTORO IN COLLABORAZIONE CON ASSOCIAZIONE CULTURALE SEQUENCE

Distribuzione: POPCULT

NOTE
- CANDIDATO AL DAVID DI DONATELLO 2010 COME MIGLIOR DOCUMENTARIO LUNGOMETRAGGIO.
CRITICA
Note di regia: "Esistono ancora scuole in cui è possibile un atto d'amore verso la diversità, in cui si vuole credere che il diverso non sia necessariamente inferiore, in cui l'integrazione tra mondi altri è possibile, esempi concreti di "educazione alla democrazia". Ho passato due anni nella scuola di Santa Croce puntando la mia attenzione sui bambini sordi. Desideravo capire il loro modo di percepire il mondo circostante. Alla fine mi sono sentito sempre più vicino a loro, mentre la loro sordità aveva ai miei occhi sempre meno importanza. All'inizio il processo di apprendimento, così lento e complesso era al centro del mio interesse. I bambini sordi debbono lavorare duramente già a partire dai 3 anni di età per imparare a leggere le parole dalle labbra e a fare uscire suoni compiuti dalle proprie bocche. Tuttavia, dopo aver conosciuto meglio i piccoli ospiti della scuola, ho capito che i metodi didattici assumevano sempre meno importanza nell'insieme del vasto e articolato mondo dei bisogni del bambino. Così, il fulcro della narrazione del mio documentario si è rivelato essere la comprensione della miriade di piccoli e grandi gesti che servono quotidianamente per sopperire i piccoli e grandi bisogni dei bambini. Credo veramente che questi gesti stiano alla base di ogni percorso educativo e formativo rivolto ai bambini, indipendentemente dalla loro capacità di percepire i suoni circostanti."