Dramma romantico basato sulla controversa vicenda di Jeanne de la Motte Valois: la storia della sua battaglia per riavere il titolo nobiliare e il posto che le spetta in società è fitta di intrighi e misteri, e al centro di tutto c'è una collana di diamanti. Jeanne è una donna seducente e anticonformista che, architettando una cospirazione alla corte di Versailles verso la fine del 18° secolo, prepara la strada alla fine di 800 anni di monarchia assoluta e alla ghigliottina per Maria Antonietta e il Re Luigi XVI.
SCHEDA FILM
Regia: Charles Shyer
Attori: Hilary Swank - Contessa Jeanne De La Motte-Valois, Adrien Brody - Conte Nicolas De La Motte, Christopher Walken - Conte Alexandre De Cagliostro, Simon Baker - Retaux De Villette, Jonathan Pryce - Cardinale Di Rohan, Joely Richardson - Maria Antonietta, Brian Cox - Barone De Breteuil, Simon Shackleton - Re Luigi Xvi
Soggetto: John Sweet
Sceneggiatura: John Sweet
Fotografia: Ashley Rowe
Musiche: David Newman
Montaggio: David Moritz
Scenografia: Alex McDowell
Costumi: Milena Canonero
Effetti: Mark Nelmes, The Computer Film Company, Dominic Sidoli, Tobitha Dean
Durata: 113
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: TECHNICOLOR
Tratto da: ISPIRATO ALLA VERA STORIA DI JEANNE VALOIS
Produzione: ALCON ENTERTAINMENT, KIRA DAVIS; STACEY ATTANASIO
Distribuzione: WARNER BROS.
Data uscita: 2002-03-15
NOTE
PARTE DEL FILM E' STATA GIRATA A PRAGA: NELLE VECCHIE STRADE DELLA CITTA', NELLA CHIESA BAROCCA DI SAN NICOLA E AL GRAND HOTEL BOHEMIA. ALCUNI AMBIENTI SONO STATI RICREATI ALL'INTERNO DEI TEATRI 'BARRANDOV'. UNA COPIA DEL 'BOSCHETTO DI VENERE' E' STATA CREATA NEI GIARDINI DEL DOBRIS PALACE E ALCUNI SCULTORI LOCALI HANNO REALIZZATO LE COPIE DELLE 16 STATUE PRESENTI A VERSAILLES. TRA LE LOCATIONS FRANCESI, DI PARTICOLARE INTERESSE SONO VAUX LE VICOMTE (PER LA RESIDENZA DEL CARDINALE ROHAN) E IL CASTELLO D'ALAINCOURT (PER LA CASA NATALE DI JEANNE). LE AUTORITA' FRANCESI HANNO INOLTRE CONCESSO ALLA TROUPE DI FILMARE LA RESIDENZA DI VERSAILLES.
CRITICA
"La regia è assente, il film piuttosto superfluo, ma grazie ad una serie di ricchi elementi di contorno ed alla curiosità che inevitabilmente i maneggioni ispirano, alla fine insomma fa compagnia: gli attori devono semplicemente indossare sontuosi costumi, aggirarsi in lussuosi arredi sorridendo con visi e capelli perfettamente truccati ed impomatati, al suono della musica barocca e delle loro raffinate circonlocuzioni: cosa volete di più? Qualche incongruità (i giornali diffusi tra il popolo fedelmente francesi ma le lettere della regina manoscritte in inglese, Cagliostro che sembra un misto tra il mago do Nascimiento e il Dracula coppoliano) non guasta, se il partito preso è quello del posticcio: il decorativismo, nel cinema, ha perlomeno il pregio di esaltare il lavoro di quello stuolo di ottimi artigiani che dagli effetti speciali alle parrucche contribuisce a creare un mondo per ogni film, posticcio appunto, anche di quelli che non esistono o non esistono più, come questo". (Dean Buletti, 'Cinemazip.it', 15 marzo 2002)