Il commendator Albertini, proprietario di un caseificio, è un reazionario e ha una gran paura dei comunisti. Dando ascolto a alcune voci, sospetta che uno dei suoi impiegati, il timido Roberto, sia il capo della cellula comunista che s'annida nella fabbrica. Per renderlo innocuo, lo invita in casa, gli procura una promozione e gli mette alle costole sua figlia Silvia, felice di avere l'occasione di sposare un rivoluzionario. Dopo le nozze, scoperta la verità, Roberto convince sua moglie a trasferirsi a casa sua e spinge suo suocero a radicali provvedimenti in favore degli operai. E' l'inizio di una vera e propria battaglia...
SCHEDA FILM
Regia: Claudio Gora
Attori: Carlo Campanini - Comm. Albertini, Silvana Pampanini - Silvia Albertini, Ugo Tognazzi - Direttore della fabbrica, Pina Renzi - Moglie di Albertini, Robert Lamoureux - Roberto Mancini, Buster Keaton, Ben Turpin, Charles Fawcett, Bruno Corelli, Nerio Bernardi, Mario Siletti, Neville De Nardo, Renato Chiantoni, Gianni Agus, Nando Bruno, Giuseppe Porelli, Nyta Dover, Mathilde Berry, Raymond Bussières, Annette Poivre, Gino Rossi, Robert Rollis, Achille Majeroni
Soggetto: Vittorio Metz - idea, Marcello Marchesi - idea
Sceneggiatura: Edoardo Anton, Jean Bernard-Luc, Claudio Gora, Age , Furio Scarpelli
Fotografia: Leonida Barboni, Aiace Parolin - operatore
Musiche: Raffaele Gervasio
Montaggio: Stefano Canzio
Scenografia: Alberto Boccianti, Oscar D'Amico
Costumi: Giuliano Papi, Dina Di Bari
Altri titoli:
PATTES DE VELOURS
Durata: 86
Colore: B/N
Genere: COMMEDIA
Tratto da: un'idea di Vittorio Metz e Marcello Marchesi
Produzione: ORSO FILM (ROMA), LAMBOR FILM (PARIS)
Distribuzione: CEI-INCOM
CRITICA
"C. Gora, un regista che si era imposto per la sua coerenza aristocratica e rigorosa, scende sul piano del compromesso (...). Non è difficile intravedere in questo film il tentativo di nobilitare certa produzione ridanciana ed dozzinale (...). Nel girare il film Gora ha messo un'attenzione e una cura che di norma non caratterizzano i registi dei film siffatti. Ma non potremmo affermare che il risultato sia più indovinato e divertente del solito". (Vice, "Cinema Nuovo", 31 dicembre 1953).