TRAMA
Il generale Shaguraka, governatore di una regione, è un uomo dissoluto ma ricco. Tutte le ragazze della regione aspirano a divenire sue concubine e, meglio ancora, ad assurgere al ruolo di favorita. Okoyo, una di queste ragazze, figlia adottiva dei samurai Yamaka, è amica di Zenjiro ma non fino al punto di lasciarlo appena le si presenta l'occasione di entrare nel novero delle concubine. Quando Hatsuse, una concubina, rimane incinta, la favorita del momento, Kumamura, incarica Zenjiro di uccidere la ragazza incinta. Questi fallisce ma Haisuse, a causa dello spavento provato, incappa in un parto prematuro, impazzisce e viene cacciata dalla reggia. Okoyo riesce a divenire la preferita del generale ma continua incontrarsi con Zenjiro per cui, quando rimane a sua volta incinta, tutti credono che il figlio sia del generale mentre, come Okoyo confessa in modo che Kumamura lo venga a sapere, il vero padre è Zenjiro. Quando Okoyo muore nel dare alla luce il figlio, Zenjiro, pazzo di gelosia, evira e provoca la morte di Shaguraka e viene messo in un pozzo nero da Kumamura. La ex favorita, però, non rivela il suo segreto e il figlio di Okoyo e di Zenjiro viene salutato nuovo signore della regione.
SCHEDA FILM
Regia: Ikuo Sekimoto
Attori: Nasatka Iwao, Nika Kaneko, Ryoyi Katagiri, Jusuke Kazeto, Rena Uchimura, Kantaro Suge, Akira Shioyi, Masuru Shiga, Takashi Noguki, Hirohi Maya, Eiko Matsuda, Tokuko Watanabe, Ryumei Azuna
Soggetto: Atavo Sekimoto
Sceneggiatura: Yozo Tanaka
Fotografia: Kenji Tsukagoshi
Musiche: Hachiro Aoyama
Montaggio: Takeo Araki
Durata: 86
Colore: C
Genere: EROTICO
Specifiche tecniche: SCOPE
Produzione: TOEI
Distribuzione: FILM 2 MEDUSA CINEMATOGRAFICA
CRITICA
"Il film tenta, mediante il titolo italiano e quello internazionale (stranamente francese, anziché inglese come di regola nelle esportazioni nipponiche), di farsi passare per la continuazione de 'L'impero dei sensi' di Nagisa Oshima e di 'Abesada, l'abisso dei sensi' di Noboru Tanaka che, raccontando una identica storia allucinante di amore e morte, facevano un loro discorso sull'eterno tema. Ikuo Sekimoto, regista del presente, dai colleghi prende in prestito gli aspetti prettamente formali: una fotografia ricercatissima, un eccezionale senso dell'inquadratura e della scenografia: ma, in quanto al resto, racconta confusamente, rozzamente, con l'introduzione di storie parallele (es. quella dei bonzi sodomiti, quella che si svolge nel villaggio di Zenjiro, e così via) destinate ad aggiungere aberrazioni ad aberrazioni, violenze efferate ad eccessi di erotismo. Indubbiamente il cinema nipponico ha già ampiamente dimostrato che il sesso nella cultura di quel Paese entra in forme diverse dalle nostre; ma rimane ugualmente un mistero come si possano mettere insieme le frenesie dei sensi, le esplosioni di ferocia con il calligrafismo delle immagini."
('Segnalazioni cinematografiche', vol. 89, 1980)