Voci di donne raccontano: la Resistenza partigiana, l'emancipazione, la conquista della libertà e il ritorno forzato alla casa dopo la Liberazione. Attraverso il recupero delle testimonianze d'archivio di donne e partigiane, Rossella Schillaci ricostruisce quello che è stato considerato il primo passo verso il femminismo in Italia.
SCHEDA FILM
Regia: Rossella Schillaci
Fotografia: Stefania Bona, Davide Marcone
Musiche: Giorgio Canali, Milva
Montaggio: Fulvio Montano
Durata: 76
Colore: B/N-C
Genere: DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: DCP, BLU RAY
Produzione: ARCHIVIO NAZIONALE CINEMATOGRAFICO DELLA RESISTENZA
Distribuzione: LAB 80 FILM
Data uscita: 2017-04-20
TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DI: COMPAGNIA DI SAN PAOLO, CITTÀ DI TORINO, PIEMONTE DOC FILM FUND IN ASSOCIAZIONE CON AZULFILM.
IMMAGINI D'ARCHIVIO: ARCHIVIO NAZIONALE CINEMATOGRAFICO DELLA RESISTENZA; ARCHIVIO STORICO ISTITUTO LUCE; ARCHIVIO AUDIOVISIVO DEL MOVIMENTO OPERAIO E DEMOCRATICO; ARCHIVIO NAZIONALE CINEMA D'IMPRESA; ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA IN PROVINCIA DI NOVARA; ARCHIVIO GIANCARLO BOCCHI; ARCHIVIO FAMIGLIA BELTRAMI; ISTITUTO PIEMONTESE PER LA STORIA DELLA RESISTENZA-ISTORETO; CENTRO STUDI PIERO GOBETTI; ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA IN PROVINCIA DI BIELLA E VERCELLI; FONDAZIONE ISTITUTO PIEMONTESE ANTONIO GRAMSCI; ARCHIVIO UNIONE DONNE ITALIANE.
CRITICA
"(...) buon documentario di Rossella Schillaci, 'contenitore sensoriale' di un pensare/agire al femminile che arriva da lontano. Poco, infatti, è il girato originale di 'Libere' e abbondante, invece, la giustapposizione ponderata del materiale d'archivio prevalentemente estratto dall'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, composto da ricordi ibridi fra il pubblico e il privato. A testimonianza che nella donna l'approccio al reale è ontologicamente olistico. II commento testimoniale, accanto alla presenza dei supporti memoriali come corpi meccanici, è affidato a voci over importanti come quelle di Joyce Lussu, Ada Gobetti, Bianca Guidetti Serra e Giuliana Gadola Beltrami ma anche di altre valide seppur ignote combattenti. Nelle sale (anche) per ri-valorizzare il 25 aprile." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 20 aprile 2017)